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BOLOGNA: Strage stazione, Procura chiede conferma pena per Bellini, Segatel e Catracchia

CRONACA - E' alle battute finali il processo davanti alla Corte d'Assise d'Appello di Bologna che vede sul banco degli imputati per concorso nella strage del 2 agosto 1980 alla stazione l'ex di avanguardia Nazionale Paolo Bellini, Piergiorgio, Segatel e Domenico Catracchia. Il procuratore generale di Bologna, Nicola Proto, ha chiesto la conferma delle condanne in primo grado: l'ergastolo per Bellini, sei anni per depistaggio per l'ex capitano dei carabinieri Piergiorgio Segatel e quattro anni per Domenico Catracchia per false informazioni al pubblico ministero. Bellini ha annunciato in collegamento dal carcere di Spoleto che, alla prossima udienza, farà delle brevi dichiarazioni a seguito degli ultimi sviluppi delle indagini sulle stragi mafiose del 1993 per le quali appena è stato iscritto nel registro degli indagati il generale Mario Mori.  "Paolo Bellini - spiega Andrea Speranzoni, avvocato delle parti civili -, viene filmato al primo binario con un ruolo attivo, non vediamo un uomo che passa, vediamo un uomo che si sta coordinando con altre persone. Parla con qualche persona che non viene ripresa ma che è alla sua sinistra nel filmato e, mentre si allontana, con lui c'è un altro soggetto che segue la stessa direzione appena si incrocia". "Vediamo un Paolo Bellini - sottolinea -, non che transita come un occasionale passeggero sul primo binario. Questo elemento assieme a tutti gli altri, cioè l'appartenenza al gruppo neofascista Avanguardia Nazionale e il fatto che abbia un alibi precostituito e falso, e alla rete di rapporti con uomini di Avanguardia Nazionale e di Ordine Nuovo, fra cui Gilberto Cavallini, sono l'impianto che noi stiamo corroborando e rinsaldando in questa nostra discussione".

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BOLOGNA: Omicidio vigilessa, l'avvocato dei genitori, “Femminicidio” | VIDEO

CRONACA - “E' un femminicidio”. Non ha dubbi, il legale che assiste i genitori di Sofia Stefani, la 33enne freddata al volto da un collega nella stazione della polizia di locale di Anzola. Sotto choc la famiglia della giovane e un intero paese, dove la vigilessa era conosciuta. A breve verrà effettuata l'autopsia. Il 24 maggio sarà conferito l’incarico per l’autopsia sul corpo di Sofia Stefani, la vigilessa di 33 anni uccisa con un colpo di pistola al volto da un suo ex collega nella stazione della polizia locale di Anzola dell'Emila. L’accertamento verrà affidato dal procuratore Stefano Dambruoso al medico legale di Parma, Valentina Bugelli. Dall'esame autoptico, la Procura di Bologna spera di acquisire chiarimenti sulla dinamica di quanto accaduto che non ha visto testimoni, eccetto l'omicida, Giampiero Gualandi, che continua dal carcere a sostenere la versione di uno sparo accidentale. Per la Procura, invece, è femminicidio I due, che erano entrambi già impegnati, avevano una relazione che la donna voleva proseguire, diversamente dall'indagato. La vittima era appena stata assunta come rinforzo estivo dalla Polizia locale di Cervia. I suoi genitori hanno affidato l'incarico di assisterli all'avvocato bolognese Andrea Speranzoni. "L'omicidio di Sofia Stefani - commenta Speranzoni - è una vicenda orribile, tragica che ha prodotto tanto dolore che ho visto in questi giorni in capo ai familiari ai genitori e a una comunità, anche territoriale, che conosceva questa giovane ragazza. Ci sono delle indagini in corso, in questo momento, degli inquirenti, quindi sono proprio le prime fasi delle investigazioni molto importanti in un caso di omicidio. Di certo è un femminicidio: è un fatto di violenza orribile che colpisce la comunità e che si inserisce in un fenomeno di violenza contro le donne che purtroppo continuiamo a vedere giorno dopo giorno nelle cronache".

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BOLOGNA: In coma dopo pestaggio, legale famiglia, "offeso dalla sentenza"

CRONACA - "La vita strappata di un ragazzo viene pagata meno di altri reati meno allarmanti. Sono sconcertato, amareggiato e offeso da questa sentenza". Lo ha detto l'avvocato Gabriele Bordoni, legale della famiglia di Davide Ferrerio, il giovane di 22 anni, di Bologna, ridotto in fin di vita l'11 agosto del 2022 nel centro di Crotone, dopo la condanna a otto anni di reclusione per Anna Perugino, la donna ritenuta l'istigatrice dell'aggressione. Il Tribunale di Crotone, non ha accolto la richiesta del pm Pasquale Festa di condanna a 12 anni per concorso anomalo in tentato omicidio, ma ha riqualificato il reato in concorso anomalo in lesioni gravissime.

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RIMINI: Bivacchi alla Nuova questura, Comune promette una svolta | VIDEO

ATTUALITÀ - Sembra prossimo a una svolta il futuro dell’ex Nuova questura di Rimini. Comune e privati sono vicini a una accordo. Intanto l’area giace nel degrado, come dimostrano le immagini raccolte dalle nostre telecamere.     Non si contano più gli anni in cui la cosiddetta Nuova questura di Rimini di via Bassi, mai entrata in funzione, li ha trascorsi nel degrado. Facciamo una visita all’area, un grosso buco nero alle porte del centro e non lontano dal mare. Un maxi complesso in cui bivaccano persone senza fissa dimora. Da dentro a fuori è un via vai continuo di persone. Due persone con lo zaino e escono dal lato nord confondendosi con l’erba alta del parcheggio. Un giovane esce dal lato est approfittando di uno squarcio nella vetrata. Dall’interno dell’edificio, i vicini sentono costantemente rumori. I rifiuti sono sparsi qua e là, conferiti anche da chi ha deciso di utilizzare l’area come discarica abusiva. I residenti della zona attraversano tutti i giorno il vasto complesso abbandonato dalle facciate cosparse di scritte: divieto di accesso, pericolo di crollo. Negli ultimi mesi si è consumato un duro scontro tra la società Asi, che ha di recente acquistato il manufatto, e l’amministrazione comunale che non ha gradito il progetto dei privati, in particolare l’ipotesi di un supermercato. Ma da Palazzo Garampi si parla di una svolta vicina. La riappacificazione con Asi sembra essere giunta a una proposta progettuale che soddisfa entrambe le parti e che contempla l’abbattimento dell’ecomostro e il ricorso ad aree verdi e parcheggi, anche al servizio del nuovo stadio Romeo Neri.

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BOLOGNA: Celebrato il 172° anniversario della fondazione della Polizia | VIDEO

ATTUALITÀ - La città di Bologna ha festeggiato il 172° anniversario della fondazione della Polizia di Stato. Un momento d’incontro tra i cittadini e le forze dell’ordine prima e istituzionale poi, con la presenza del Ministro Piantedosi. Si è svolto a Bologna, nel salone del Podestà di Palazzo Re Enzo, il 172° anniversario della fondazione della Polizia di Stato. Una cerimonia, in ricordo delle vittime di Suviana, con la presenza del Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi che ha elogiato l’impegno costante delle forze dell’ordine sul territorio, ha parlato di minori stranieri e di sicurezza e immigrazione, sottolineando il 60% in meno di arrivi nel nostro Paese. Durante la giornata, incentrata sul tema “Esserci Sempre”, per ricordare la vicinanza tra cittadini e agenti di polizia, è stato fatto il punto sui reati di droga e di genere in città: un problema presente dove non bisogna assolutamente abbassare la guardia, lavorando in sinergia con tutte le istituzioni.

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