BOLOGNA: Alluvione, Lepore, “non possiamo più farci trovare impreparati”
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Oltre 3.600 chiamate alla Polizia Locale, 70 nuclei familiari ancora in carico ai servizi del Comune, 270mila euro raccolti dal Fondo di comunità metropolitano e oltre 2.400 volontari che si sono messi a disposizione: sono alcuni dei numeri forniti dal sindaco di Bologna, Matteo Lepore, facendo il punto sull'alluvione che nei giorni scorsi ha messo in ginocchio capoluogo di regione e la sua provincia. Riaperto intanto il tunnel di viale Sabena, chiuso per allagamento dal 19 ottobre
Millequattrocento punti su mappa con segnalazioni e richieste di aiuto, 120 strade coinvolte, 500 persone sfollate nel picco massimo dell'emergenza e oltre 1.200 richieste di assistenza ricevute fra il 19 e il 27 ottobre attraverso il form attivato dal Comune per i cittadini colpiti. E poi ancora più di 3.600 chiamate alla centrale della Polizia Locale, 1.351 al call center di Palazzo D'Accursio, 13mila utenze disalimentate, pari a circa 45mila persone rimaste senza luce e riscaldamento, e oltre mille persone al lavoro durante l'emergenza, con 300 uomini e donne della protezione civile operative in città da varie regioni, con una sessantina di mezzi impegnati. Sono alcuni dei numeri dell'alluvione che ha messo in ginocchio Bologna e la sua provincia nei giorni scorsi. A fornirli, il sindaco Matteo Lepore, che dopo i vari incontri col viceministro Bignami, consorzi, agenzie e colleghi primi cittadini della zona, ha annunciato un imminente incontro anche col ministro Musumeci. “È il momento di unirci per fare investimenti e scelte che diano risposte alla fragilità idrica di Bologna e la sua area metropolitana”, ha detto, aggiungendo: “Dobbiamo imparare la lezione e lavorare tutti insieme, non possiamo più permetterci di farci cogliere alla sprovvista, anche se le competenze sono di altri”. Annunciando inoltre incontri zona per zona “per discutere con loro con trasparenza di quello che è successo e quello che si può fare insieme -ha continuato-, accompagnandoli per mettere in sicurezza le loro abitazioni”. Tornando ai numeri, i volontari che hanno risposto alla chiamata del Comune tramite il form online superano i 2.400, mentre al momento sono in carico ai servizi del Comune 70 nuclei familiari, di cui 20 ospitate in albergo. Cinque gli immobili ancora inagibili o parzialmente inagibili. Oltre 270mila, invece, gli euro donati al Fondo di comunità metropolitano, più della metà provenienti da privati cittadini, con la raccolta che resta attiva. Chiude invece il centro operativo comunale, aperto il 18 ottobre, e riaperto da il tunnel di viale Sabena, chiuso dal 19. Rimangono chiuse, causa ripristino frane, diverse vie sui Colli. Annunciato infine un gruppo di esperti, un incontro la prossima settimana con le istituzioni bancarie del territorio e la nomina di Enrico Di Stasi, componente del Gabinetto di Palazzo Malvezzi, quale figura che affiancherà il sindaco metropolitano per la creazione di un coordinamento per supportare i primi cittadini a fronte di eventi simili a quelli dei giorni scorsi.