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FORLI': Il gruppo francese Fnac lancia un'opa su Unieuro

ATTUALITÀ - Il gruppo francese Fnac-Darty, assieme a Ruby Equity Investment, lancia un'opa sulla catena di negozi di elettronica Unieuro. L'offerta per ogni azione della società di Forlì prevede 9 euro in denaro e 0,1 azioni di Fnac-Darty di nuova emissione quotate sulla Borsa Euronext Parigi. Il premio per gli azionisti è del 42% rispetto al prezzo ufficiale delle azioni al 15 luglio 2024 (ultimo giorno di borsa aperta antecedente la pubblicazione della presente Comunicazione), pari a 8,45 euro. Il gruppo francese Fnac-Dary punta a creare "un rivenditore leader in Europa nel settore della vendita al dettaglio di elettronica di consumo ed elettrodomestici nell'Europa occidentale e meridionale (Francia, Italia, Iberia, Benelux, Svizzera), con oltre 10 miliardi di euro di ricavi". E' quanto si legge nel documento d'offerta su Unieuro redatto dal gruppo. "In ragione delle attuali difficoltà in cui versa il mercato dell'elettronica di consumo - prosegue il documento -, il consiglio di Amministrazione di Fnac-Darty considera l'unione di Fnac-Darty e Unieuro come una mossa strategica per affrontare tale contesto, incrementando le economie di scala e la diversificazione geografica e offrendo protezione durante i periodi di crisi e opportunità di crescita e profitto in condizioni favorevoli". Il gruppo francese sottolinea anche "la combinazione di tre marchi iconici e ben noti nei rispettivi mercati, con forti livelli di brand awareness da parte dei clienti e un'esposizione geografica più equilibrata".

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CESENA: Dopo l’estate al via i lavori di restauro della Rocca Malatestiana | VIDEO

ATTUALITÀ - Il comune di Cesena si è attivato per il restauro e il consolidamento della Rocca Malatestiana vecchia e dello Sferisterio, che dopo l’estate saranno interessati da un intervento di 200mila euro. I lavori riguarderanno principalmente il tratto di mura che si estende verso Porta Fiume e il Parco della Rimembranza, contiguo ai vialetti pedonali che collegano il centro della città alla rocca e che formano un percorso frequentato da persone a passeggio, sportivi amatoriali e da turisti. Con questa operazione si potrà intervenire, oltre che sul consolidamento e restauro delle mura, per la sistemazione dell’area verde circostante e per l’estirpazione delle erbe infestanti. Il progetto di restauro, approvato dalla giunta comunale, come riferisce l’Assessore ai Lavori pubblici Christian Castorri, si inserisce nella serie di opere eseguite con lo scopo di conservare, tutelare e valorizzare il patrimonio storico-culturale cittadino, facendo parte di in un progetto più ampio, intrapreso nel 2011 dall’Amministrazione comunale, di restauro e manutenzione dell’intero complesso fortificato. L’inizio del restauro segnerà anche l’inizio di una nuova gestione della Rocca Malatestiana, finora affidata all’associazione culturale Jazz Life. Il comune di Cesena ha infatti pubblicato lo scorso 15 maggio il bando riguardante l’affidamento della Rocca nel periodo che va dal 1° ottobre 2024 al 30 settembre 2029.

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RIMINI: E’ morto il primo accolto delle case famiglia di don Benzi

CRONACA - Si è spento maredi all'alba Marino Catena, aveva 81 anni ed era stato il primo accolto delle case famiglia di don Benzi. Affetto da una disabilità psichica, dal 1973 la sua dimora era diventata la casa famiglia aperta per volontà di don Oreste Benzi a Coriano, sulle colline di Rimini. Le parole di Matteo Fadda, presidente della Comunità Papa Giovanni XXIII, esprimono perfettamente l’importanza che ha avuto l’incontro tra don Oreste e Marino per la fondazione della prima casa famiglia. “Marino è stato il povero a cui è stato detto quel sì sacro, grazie al quale è nata l'esperienza della casa famiglia in Italia e che si è poi diffusa in tanti paesi del mondo. Le persone che lo seguivano giorno e notte sono state contagiate dalla sua debolezza. Grazie a lui tante persone si sono convertite». Il funerale sarà celebrato giovedì 17 luglio alle ore 16.30, presso la parrocchia di Santa Maria Assunta a Coriano.

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EMILIA-ROMAGNA: Suicidi in carcere, in aumento rispetto al 2023 | VIDEO

ATTUALITÀ - Il nuovo Codice ristretto, la guida in versione aggiornata ai diritti delle persone detenute, sarà distribuito in tutte le carceri dell'Emilia-Romagna la mattina di giovedì 18 luglio. Delegazioni composte da amministratori locali, garanti, rappresentanti delle confessioni religiose ed esponenti delle camere penali entreranno nelle strutture carcerarie di Bologna, Reggio Emilia, Parma, Modena, Piacenza, Ferrara, Ravenna e Rimini per consegnare la guida ai detenuti. A Bologna, la delegazione in visita al carcere della Dozza vede la presenza dell'arcivescovo di Bologna e presidente della Cei Matteo Zuppi e del presidente dell’Ucoii Yassine Lafram insieme con il garante regionale Roberto Cavalieri, l’assessore regionale Igor Taruffi, le consigliere regionali Silvia Zamboni e Silvia Piccinini, e il garante di Bologna Antonio Ianniello, oltre a Stefania Pettinacci, Chiara Rizzo, Luca Sebastiani, Milena Micele, Carlo Machirelli, Rosa Ugolini e Antonella Minutiello della Camera penale. Mentre a Rimini la delegazione è composta dalla presidente dell’Assemblea legislativa regionale Emma Petitti, dalla consigliera regionale Nadia Rossi, dal vescovo Nicolò Anselmi accompagnato da Viola Carando della Caritas, dall’Imam Mauro Ballabio e dal garante locale Giorgio Galavotti, oltre che da Annalisa Calvano, Susanna Megna e Martina Montanari della Camera penale. L’iniziativa, organizzata dal garante regionale dei detenuti e dalla Camera penale di Bologna con il sostegno della commissione per la Parità e i diritti delle persone dell'Assemblea legislativa dell'Emilia-Romagna, è stata illustrata oggi a Bologna dal garante regionale dei detenuti Roberto Cavalieri nel corso di una conferenza stampa nella quale sono intervenuti anche Federico Amico, presidente della commissione Parità e diritti, nonché Stefania Pettinacci e Chiara Rizzo dell'Osservatorio carcere della Camera penale di Bologna. Alla conferenza stampa erano presenti anche la vicepresidente dell'Assemblea legislativa Silvia Zamboni e la presidente della commissione assembleare Statuto Silvia Piccinini. “Il codice ristretto – spiega il garante Cavalieri – è una guida sui diritti, di facile lettura, per sostenere il detenuto nella comprensione delle modalità di accesso ai benefici penitenziari. Con la distribuzione di questo vademecum a tutti i detenuti presenti in Emilia-Romagna vogliamo sostenere la cultura dei benefici penitenziari e delle misure alternative alla detenzione”. Abbiamo pensato, aggiunge, “a un glossario che racchiuda tutte quelle che sono le possibilità che un detenuto ha rispetto al carcere, a partire dalle cosiddette misure alternative ma anche rispetto alle differenti tipologie di permessi e al lavoro esterno, con una parte dedicata a chi ha problemi collegati alle dipendenze”. Cavalieri affronta poi il tema del sovraffollamento nelle carceri: “In Emilia-Romagna siamo arrivati ad avere 3.700 persone recluse contro i 2.900 posti regolamentari, per questo è necessario l’impegno di tutti, non solo dell’amministrazione penitenziaria, per cercare di portare soluzioni al problema del carcere, a partire dalla valorizzazione delle reti territoriali che si occupano dei percorsi all’esterno rivolti ai detenuti”. Il codice ristretto nella versione aggiornata - conclude il garante regionale dei detenuti - "viene redatto anche in lingua araba e viene integrato con una nuova sezione in cui il detenuto può inserire dati sulla sua situazione carceraria". “La possibilità di scontare la pena lontani dal carcere – evidenzia quindi il presidente della commissione Parità dell'Assemblea legislativa, Federico Amico – è di gran lunga più efficace: fino a quando non cambieranno le condizioni generali che consentono di attuare le misure alternative alla detenzione, quelle dirette a realizzare la funzione rieducativa della pena, anche il problema del sovraffollamento rimarrà irrisolto. Questo anche se si costruissero nuove strutture di reclusione”. “Altrettanto cruciale – aggiunge – è il tema dei detenuti non residenti in regione. Per programmare l’esecuzione delle pene alternative, che preparino a un reinserimento virtuoso, è importante creare le condizioni per ridurre il numero di detenuti che scontano la pena in una regione diversa da quella di residenza. Gli ultimi provvedimenti allo studio del governo nazionale fingono di andare in questa direzione, ma non offrono vere opportunità alle persone detenute, questo perché non viene contemplata la presa in carico del sistema sociale che, come di consueto, è demandata ai soli Comuni nella completa solitudine”. Nelle dieci strutture carcerarie della regione Emilia-Romagna (dati aggiornati al 30 giugno 2024) sono presenti 3.725 detenuti (per una capienza regolamentare di 2.979 posti), di cui 167 donne, mentre in 1.826 sono stranieri. Il problema del sovraffollamento è associato a un aumento sia della diffusione di patologie psichiche e malattie infettive e virali, come ad esempio la tubercolosi, sia di fenomeni di violenza e suicidi. Nel 2024 in Italia ci sono già stati 56 suicidi in carcere, l’ultimo questa notte nella casa circondariale di Venezia. Sul vademecum, per l’Osservatorio carcere della Camera penale di Bologna, Stefania Pettinacci e Chiara Rizzo evidenziano: “È con soddisfazione che presentiamo questa nuova pubblicazione, uno strumento di agile comprensione nella complessa materia dell’ordinamento penitenziario. Spesso le persone detenute si orientano a fatica: le misure alternative alla detenzione, come pure l’accesso ai permessi, presuppongono titoli di reato, entità delle pene inflitte, residuo di pena ancora da scontare e condizioni soggettive molto diversi tra di loro. Avere contezza da subito di quali prospettive possono accompagnare il periodo di detenzione aiuta chi è detenuto a elaborare, laddove è possibile, un progetto e comunque ad affrontare questa fase con chiarezza. Un’informazione preliminare corretta può essere un contributo anche per il lavoro degli operatori interni ed esterni al carcere, chiamati a dare risposte a chi comunque ha diritto a un efficace trattamento penitenziario. Le misure alternative alla detenzione sono provvedimenti restrittivi della libertà personale e incidono sulla fase esecutiva della pena. La loro funzione è quella di dare concretezza all’aspetto della rieducazione”.

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EMILIA-ROMAGNA: Ricostruzione, De Pascale e Priolo, “risarcimento beni mobili è priorità”

POLITICA - “Gestire la rinascita sarebbe per me la partita della vita, ma oltre alla ricostruzione la priorità per questa Regione è la difesa del sistema sanitario”. Sono le parole del sindaco di Ravenna, nonché candidato governatore per il centrosinistra, Michele De Pascale, a margine di un incontro con Irene Priolo, presidente facente funzioni nei prossimi mesi, dopo l'elezione di Stefano Bonaccini in Europa, per fare il punto sulla ricostruzione post alluvione in Romagna e la necessità di garantire a cittadini e imprese i risarcimenti per i beni mobili, con la richiesta indirizzata al Governo di alzarne il tetto da sei a trentamila euro “Nel programma elettorale il tema dell'alluvione è chiaramente un tema nostro, romagnolo, e se dovessi trovarmi a gestire questa partita, sarebbe la partita della vita non del mandato. Un dovere verso la mia comunità che non potrei non sentire a livello etico e morale ancor prima che politico. Però quel tema diventa nel programma prevenzione al dissesto idrogeologico. La priorità della Regione Emilia-Romagna è la difesa del sistema sanitario nazionale”. Ricostruzione post alluvione e campagna elettorale, con alcuni punti saldi da mettere nel programma e la questione alleanze ancora da chiudere, ma che non sembrerebbe annunciare colpi di scena nel campo largo. Sono queste le priorità da qui a novembre, quando si dovrebbe andare al volto per il dopo Bonaccini in Regione, per Michele De Pascale, sindaco di Ravenna e candidato governatore per il centrosinistra, che proprio in viale Aldo Moro ha fatto il punto sulla situazione rimborsi e ricostruzione insieme ad Irene Priolo, già assessore con delega alla protezione civile, appena subentrata al presidente uscente per la gestione ordinaria dell'ente fino a fine mandato (con la programmazioni da portare a termine e quasi 500 milioni di fondi comunitari da spendere fra mobilità e difesa del suolo, oltre che sanità e bandi Fesr) ereditandone anche il ruolo di subcommissario per la ricostruzione. Da un anno niente più incontri a Roma e sul tema dei rimborsi per i beni mobili serve un cambio di marcia, spiegano entrambi. “Le risposte non sono pienamente rispondenti alle necessità della Romagna, quindi il risarcimento dei beni mobili che è ancora in discussione e che ha visto il diniego da parte dei ministeri competenti della richiesta che avevamo fatto di arrivare almeno a trentamila euro per il risarcimento -spiega Priolo-. I piani speciali sono piani che hanno un valore di più di cinque miliari di euro, quindi noi abbiamo bisogno di avere delle risposte chiare, soprattutto per quanto riguarda il famoso miliardo e due del Pnrr che non esiste dal punto di vista delle risorse aggiuntive. Chiediamo fortemente come regione, l'ho già chiesto al commissario, lo farò anche col Governo, di fare come ha detto la premier Meloni: da darci queste risorse aggiuntive nelle prossime leggi di stabilità. Pretendiamo questa risposta, non vogliamo trovarci nella situazione dei rimborsi per beni mobili tanto promessi ma mai raggiunti”. Previsto entro la pausa estiva un nuovo incontro con il generale Figliuolo, assicura comunque Priolo. “Ora il provvedimento andrà in Senato: rinnovo il mio appello a tutti i senatori emiliano-romagnoli -conclude De Pascale- di rispondere alla loro terra prima che al loro partito”.

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