11 GENNAIO 2025

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11 GENNAIO 2025 - 12:26


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EMILIA-ROMAGNA: Completata l'elezione dei presidenti di commissione

Il consiglio regionale dell'Emilia-Romagna ha completato l'elezione dei presidenti di commissione, nel prolungamento della seduta di ieri: Maria Costi (Pd) è presidente della commissione Scuola, lavoro e giovani, Elena Carletti (Pd) della commissione Parità e Cultura ed Emma Petitti (Pd) alla commissione Statuto e Regolamento. Ieri erano stati eletti eletti Annalisa Arletti (Fdi, bilancio, Giovanni Quintavalla (Pd, politiche economiche), Paolo Burani (Avs, territorio e Giancarlo Muzzarelli (Pd, sanità). Il nuovo voto si è reso necessario perché sulle tre commissioni non si era raggiunto l'accordo tra maggioranza e minoranza necessario per il quorum dei quattro quinti richiesto nelle prime due votazioni. "Sulla presidenza della Commissione Statuto - dice Marta Evangelisti, presidente di Fdi - non c'è alcun problema personale sulla candidata della maggioranza, ma c'è un punto politico: da diverse legislature la presidenza della Commissione Statuto era appannaggio dalle minoranze: non concordiamo con la decisione della maggioranza di esprimere anche questa presidenza". Il centrosinistra ha replicato che nella scorsa legislatura fu eletto un esponente del Movimento 5 Stelle per garantire a tutti i gruppi allora all'opposizione una rappresentanza istituzionale nelle cariche monocratiche. Ora che sono stati eletti i nuovi presidenti, ciascun gruppo dovrà poi designare i propri rappresentanti in ogni commissione. Ogni commissione, inoltre, elegge al proprio interno due vicepresidenti, di cui almeno uno deve essere espresso da gruppi consigliari di opposizione.




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BOLOGNA: Inaugurazione anno giudiziario, protesta contro la separazione delle carriere

Anche a Bologna i magistrati hanno protestato, in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario della Corte d’Appello, contro la riforma che prevede la separazione delle carriere. Critici anche il presidente dell’assise e il procuratore generale Protesta delle toghe contro la riforma costituzionale che prevede la separazione delle carriere, fuori dalla cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario della corte d’appello anche a Bologna. Prima presidio in circa 150 con Costituzione tra le mani, cartelli e coccarde tricolore, poi l’abbandono della sala al momento dell’intervento del rappresentante del ministero, Davide Galli. Per l’Anm si tratta di una riforma “punitiva” e che “indebolirà la magistratura e il suo autogoverno”. “Secondo noi altera gli equilibri democratici previsti dal costituente, prevediamo anche uno sciopero il 27 febbraio” annuncia Eleonora Pirillo, presidente regionale dell’associazione dei magistrati. Il procuratore generale Paolo Fortuna la definisce “inutile”, esortando il ministro Nordio a puntare “sui veri problemi per i cittadini”, dai tempi della giustizia alla carenza di personale. “Evitare sovrapposizione di riforme continue” l’appello del presidente della corte nella sua relazione. Calano le pendenze ma ci sono problemi d’organico anche nella relazione del procuratore generale. Nell’ultimo anno, 308 i reati iscritti per “codice rosso”, in lieve calo, ma coi reati di violenza di genere che salgono dell’11%. Aumentano anche i reati contro il patrimonio, quelli da parte di minori e per omicidio colposo sul lavoro: 38 i procedimenti in regione e 42 vittime, 26 l’anno precedente. “C’è l’attesa che il ministero svolta finalmente la sua funzione di supporto all’attività giudiziaria -commenta il presidente Giuseppe De Rosa -. A Bologna abbiamo anche gravi problemi di edilizia giudiziaria ma nonostante questo lo smaltimento dell’arretrato procede come previsto. Occorrono però necessariamente da un lato un’idea di organizzazione che per il momento non vedo e investimenti adeguati dall’altro”.