BOLOGNA: Tagli ai circoli Pd, c'è l'accordo con la Fondazione Duemila
Taglio del 20% delle superfici occupate ed un nuovo piano di riorganizzazione e ripianamento, della durata di 20 anni, da discutere all'interno dei circoli: sono i punti principale di un accordo sottoscritto fra Pd di Bologna e Fondazione Duemila, proprietaria di gran parte degli immobili degli ex Ds, alla luce del debito da 4 milioni di euro accumulato dalla federazione dem sotto le Due Torri
“Liberazione del 20% delle superfici attualmente in uso”, che torneranno alla Fondazione Duemila per poi essere venduti al fine di ripianare almeno in parte il debito da 4 milioni di euro accumulato negli anni dal partito, ed un nuovo piano di riorganizzazione e ripianamento della durata di 20 anni, con anche fondi provenienti dal Nazareno, grazie al due per mille, per sanare definitivamente la situazione. Il Pd di Bologna corre ai ripari, dopo che da giorni non si parla d'altro che della possibilità di tagli ai circoli nel territorio metropolitano a causa di un indebitamento senza precedenti con la Fondazione Duemila, la cassaforte ex Ds proprietaria di almeno un centinaio di immobili e terreni, trovando un accordo con la stessa, messo nero su bianco in occasione di un incontro molto affollato in casa dem. Lepore, De Maria, Taruffi, Tosiani, Mazzoni e persino il tesoriere nazionale Michele Fina: c'erano proprio tutti seduti al tavolo coi vertici della Fondazione, con lo scopo di trovare soluzioni pacifiche ad una questione inedita e certamente per alcuni versi, e conseguenze concrete, anche dal retrogusto storico per la principale componente politica di queste zone. Non è ancora chiaro quali sedi rientreranno nel 20% da dismettere messi nero su bianco ed è probabile che nella prossima direzione, il 20 gennaio, se ne saprà qualcosa in più. A rischio chiusura, però, restano i circoli storici come il Galvani, che fu di Romano Prodi, il circolo Colli di San Mamolo, l'Andrea Costa di via Bastia e il Passepartout, in pieno centro. Nel quartiere di Borgo Panigale dovrebbero chiudere o venire accorpati anche il Bizzarri e il Pertini, oltre al Giusti Ferrarini. Per quanto riguarda la provincia, a Casalecchio potrebbe chiudere il circolo “Il Ponte” e un magazzino, mentre rimarrà senza sedi Pd Galliera. Addio quasi certo, infine, anche per il centro feste di Minerbio, un capannone da 300 posti a sedere con cucina attrezzata. La Federazione provinciale -si legge in una nota- sottoporrà comunque il piano di riorganizzazione ai suoi iscritti, coi circoli che dunque saranno chiamati a discuterne nelle prossime settimane.
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