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Thumbnail EMILIA-ROMAGNA: Risiko per la giunta, nodo sanità e bolognesi | VIDEO

EMILIA-ROMAGNA: Risiko per la giunta, nodo sanità e bolognesi | VIDEO

Sono due i fronti su cui vertono le ultime ore di trattative per risolvere il rebus della nuova giunta regionale a guida de Pascale. Il neopresidente dell’Emilia-Romagna mercoledì dovrebbe infatti annunciare la squadra di assessori, prima dell’insediamento ufficiale della nuova assemblea legislativa previsto per venerdì. Sanità e numero di bolognesi in giunta, sono questi i principali nodi da sciogliere. Sul primo fronte, priorità per il mandato del presidente ravennate, sono in pole figure tecniche: la dg del Sant’Orsola Gibertoni, il numero uno di Ausl Romagna Carradori e l’omologo parmense Fabi. Dall’altra parte, tre caselle su dieci potrebbero andare a bolognesi. Sicuramente sarà della squadra Isabella Conti, regina di preferenze che si avvia alla vicepresidenza, e con grande probabilità anche Irene Priolo, papabile presidente dell’Assemblea. In primo piano anche i nomi del segretario regionale del Pd Tosiani e dell’ex consigliere Caliandro. Scontate le riconferme di Colla allo Sviluppo Economico e Mammi all’Agricoltura, la Romagna potrebbe trovare rappresentanza con diversi volti femminili. Per l’ex sindaca di Santarcangelo Alice Parma de Pascale sta valutando la delega del turismo, mentre nelle ultime ore fa capolino il profilo di Gessica Allegni, sindaca di Bertinoro, in rappresentanza della provincia di Forlì-Cesena. In lizza per viale Aldo Moro anche il ravennate Giovanni Paglia di Alleanza Verdi Sinistra e la pentastellata Silvia Piccinini.

Thumbnail EMILIA-ROMAGNA: Memoria, progetti e attività dedicati alla Storia del Novecento

EMILIA-ROMAGNA: Memoria, progetti e attività dedicati alla Storia del Novecento

Aumenta il contributo regionale e aumentano i soggetti beneficiari del bando regionale rivolto a Istituti storici della Resistenza e Fondazioni di memoria per promuovere e sostenere attività di valorizzazione della storia del Novecento in Emilia-Romagna. Rispetto al triennio precedente 2022-2024, si passa da tredici a quindici realtà che riceveranno i contributi, tra cui gli Istituti storici della Resistenza di Parma, Ravenna, Rimini, Piacenza, Ferrara, Bologna, Reggio Emilia, Modena, Forlì-Cesena, il Centro studi movimenti di Parma, il Centro studi sull’antifascismo di Imola, l’Istituto Cervi, la Fondazione Fossoli, la Fondazione Villa Emma e la Fondazione Roberto Ruffilli. E lo stanziamento cresce dai 610mila euro del 2024 ai 716mila del 2025. A ciascuno dei 15 programmi triennali di attività pervenuti e ammessi alla valutazione di merito viene assegnato un finanziamento quantificato sulla base del punteggio conseguito, per un totale complessivo di 2,1 milioni di euro nel prossimo triennio così ripartito: 716.500 euro per l’anno 2025, 704.500 per il 2026; 699.500 euro il 2027. “Per il prossimo triennio non solo continuiamo a investire nel nostro sistema regionale dedicato alla memoria, costituito dalla rete degli Istituti storici della Resistenza, Fondazioni di memoria e Centri studi, ma aumentiamo anche i finanziamenti– sottolinea Mauro Felicori, assessore alla Cultura–. Sostenendo la realizzazione di programmi di attività incentrati sulla valorizzazione del patrimonio archivistico, bibliografico, museale e la digitalizzazione e la promozione del patrimonio intendiamo avviare nel modo migliore le iniziative per l’Ottantesimo della Liberazione e fare in modo che la memoria di quegli eventi rimanga alle generazioni successive”, conclude Felicori.


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