25 OTTOBRE 2024

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25 OTTOBRE 2024 - 08:56


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BOLOGNA: Gamberini, “più cooperazione per un nuovo modello di sviluppo”

Bologna diventa per due giorni capitale italiana della cooperazione grazie alla Biennale dell'Economia cooperativa, evento di Legacoop che torna nel capoluogo, ancora alle prese con il fango in diverse zone, con ospiti di rilievo e l'obiettivo, spiega il presidente Gamberini ai nostri microfoni, di “riscrivere l'agenda della cooperazione in Italia, per uno sviluppo del Paese più coeso e sostenibile”

Bologna diventa per due giorni capitale della cooperazione italiana. E come il Presidente Sergio Mattarella, anche Simone Gamberini, al vertice di Legacoop nazionale, regia della Biennale dell'Economia cooperativa ripartita a pochi passi da Piazza Maggiore, dopo un periodo d'assenza, non può che cominciare dedicando un pensiero ad una comunità scossa, come poche altre volte, in seguito ad una terribile alluvione e all'ennesima tragedia sul lavoro nel nostro Paese. Tanti gli ospiti di rilievo nel cuore della città, per confrontarsi su un futuro alternativo, che passi dalle energie e dai valori del mondo cooperativo, affrontando in modo diverso e più eguale le sfide dei nostri tempi. Dal cambiamento climatico all'intelligenza artificiale, dall'Europa alla coesione sociale, per citarne alcuni. “Legacoop ha cercato di unire le istituzioni, la società italiana per cominciare a riscrivere un'agenda cooperativa del Paese -conferma Gamberini-. C'è bisogno di cambiare modello di sviluppo, c'è bisogno di mettere la centro le persone, c'è bisogno di cooperazione. È questo quello che ci impegneremo a fare nei prossimi anni”. Come un anno fa per la Romagna, anche stavolta Legacoop è vicina ai cittadini colpiti dall'alluvione nella nostra regione con una raccolta fondi.




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EMILIA-ROMAGNA: Trasporto ferroviario, sciopero e presidio dopo l'ennesima aggressione al personale | VIDEO

Otto ore di sciopero dei lavoratori del trasporto ferroviario in Emilia-Romagna, con adesioni fino all'80% secondo i sindacati, e presidio davanti alla Prefettura di Bologna dopo la violenta aggressione ai danni di un capotreno di Trenitalia Tper, a Fidenza, il 5 dicembre scorso. L'ennesima nella nostra regione Otto ore di sciopero dei lavoratori del trasporto ferroviario in Emilia-Romagna e presidio davanti alla Prefettura di Bologna per Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti e Orsa, dopo la violenta aggressione ai danni di un capotreno di Trenitalia Tper, a Fidenza, il 5 dicembre scorso. “L' ennesimo evento di questo tipo in regione negli ultimi mesi”, spiegano mostrando i dati degli ultimi anni e assicurando un'adesione allo sciopero alta, fino all'80%. “Nell'arco degli ultimi mesi credo ce ne siano state almeno sei o sette” assicura Adriano Montorsi, segretario regionale Filt-Cgil, che continua: “Non si può più tollerare questo stillicidio quotidiano. È necessario un intervento serio con azienda, istituzioni e sindacati. Chiediamo un tavolo permanente, più personale a bordo treno e più presenziamento nelle stazioni, contro la desertificazione che abbiamo visto accadere negli ultimi anni, che è anche una quota parte del problema”. “Non è normale che queste cose possano accadere in un Paese civile come il nostro” gli fa eco Aldo Cosenza, segretario regionale Fit-Cisl, parlando di pene certe e tornelli per l'accesso ai treni. Alla fine, nessuno incontro come sperato col neo prefetto Enrico Ricci, insediatosi ufficialmente quasi in contemporanea al presidio. Fra le risposte che i sindacati avrebbero sollecitato, quella sull'arrivo, tra questo mese e il prossimo, almeno 45 nuovi agenti Polfer in regione. “Non aspettiamo che ci scappi il morto, adesso diciamo basta: le istituzioni non facciano solo proclami e propaganda, ma devono prendere provvedimenti strutturali per risolvere il problema. Non se ne può più, conclude Franco Giorgianni, segretario regionale Orsa trasporti.