11 GENNAIO 2025

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NOTIZIA DI CRONACA

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11 GENNAIO 2025 - 10:45


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CESENA: Incidente A14, i sindacati chiedono chiarezza sulla dinamica

Alla luce dell'incidente in cui ha perso la vita un operaio che stava lavorando in un cantiere autostradale sulla A14, tra i caselli di Cesena e Valle del Rubicone, "nello stringerci ai familiari della vittima e ai colleghi di lavoro, non possiamo che denunciare nuovamente la necessità di determinare con decisione un'inversione di rotta per rendere il lavoro sicuro". E' quanto sostengono, i sindacati Cgil, Cisl e Uil di Forlì-Cesena che, in una nota congiunta, chiedono anche "si faccia luce per tramite degli enti preposti sulla dinamica dell'incidente come anche sull'accertamento di eventuali responsabilità".

A giudizio delle organizzazioni sindacali, "come da tempo denunciamo, gli interventi svolti sul tema della sicurezza del lavoro stradale, non risultano sufficienti a garantire la riduzione effettiva del rischio e spesso, seppure le prescrizioni siano rivolte a tutti i soggetti interessati, a partire dai gestori delle infrastrutture sia pubblici sia privati, imprese appaltatrici, esecutrici e affidatarie, non vengono rispettate".

Quindi, viene argomentato ancora "nella consapevolezza che è necessario anche un deciso intervento nazionale che risponda alle richieste di Cgil, Cisl e Uil in materia, a partire da maggiori risorse sul sistema di controlli, vigilanza e prevenzione, riteniamo altresì urgente che la piattaforma presentata da Cgil Cisl e Uil di Forlì-Cesena al Tavolo provinciale su Salute e Sicurezza sul Lavoro veda una risposta e un percorso, anche nel nostro territorio, che garantisca maggiori tutele, e determini quantomeno, che tutto ciò che è possibile tentare per salvare vite, sia fatto".




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BOLOGNA: Inaugurazione anno giudiziario, protesta contro la separazione delle carriere

Anche a Bologna i magistrati hanno protestato, in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario della Corte d’Appello, contro la riforma che prevede la separazione delle carriere. Critici anche il presidente dell’assise e il procuratore generale Protesta delle toghe contro la riforma costituzionale che prevede la separazione delle carriere, fuori dalla cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario della corte d’appello anche a Bologna. Prima presidio in circa 150 con Costituzione tra le mani, cartelli e coccarde tricolore, poi l’abbandono della sala al momento dell’intervento del rappresentante del ministero, Davide Galli. Per l’Anm si tratta di una riforma “punitiva” e che “indebolirà la magistratura e il suo autogoverno”. “Secondo noi altera gli equilibri democratici previsti dal costituente, prevediamo anche uno sciopero il 27 febbraio” annuncia Eleonora Pirillo, presidente regionale dell’associazione dei magistrati. Il procuratore generale Paolo Fortuna la definisce “inutile”, esortando il ministro Nordio a puntare “sui veri problemi per i cittadini”, dai tempi della giustizia alla carenza di personale. “Evitare sovrapposizione di riforme continue” l’appello del presidente della corte nella sua relazione. Calano le pendenze ma ci sono problemi d’organico anche nella relazione del procuratore generale. Nell’ultimo anno, 308 i reati iscritti per “codice rosso”, in lieve calo, ma coi reati di violenza di genere che salgono dell’11%. Aumentano anche i reati contro il patrimonio, quelli da parte di minori e per omicidio colposo sul lavoro: 38 i procedimenti in regione e 42 vittime, 26 l’anno precedente. “C’è l’attesa che il ministero svolta finalmente la sua funzione di supporto all’attività giudiziaria -commenta il presidente Giuseppe De Rosa -. A Bologna abbiamo anche gravi problemi di edilizia giudiziaria ma nonostante questo lo smaltimento dell’arretrato procede come previsto. Occorrono però necessariamente da un lato un’idea di organizzazione che per il momento non vedo e investimenti adeguati dall’altro”.