I componenti della 'Werwolf Division', la cellula neonazista al centro di un'indagine della Digos di Bologna, nel corso del 2023 hanno discusso diverse volte della premier, definendola tra l'altro una "fascista che perseguita i fascisti". Secondo quanto emerge dagli atti ci sarebbero stati anche dialoghi da cui emergerebbe un'attività di sopralluogo nelle zone di Palazzo Chigi e Montecitorio per studiare i luoghi dove compiere un possibile attentato: 'c'è un albergo davanti al Parlamento - è una dei dialoghi intercettati - da lì puoi sparare dall'alto". Uno degli indagati, dopo le perquisizioni del maggio 2023, intercettato dagli investigatori, sosteneva di aver "allenato" cinque persone, "potenzialmente guerriglieri" che avrebbero dovuto sparare alla premier. Sempre su questo tema, un altro indagato in un dialogo disse: "Trovami un cecchino e attueremo il tuo piano". Per il Gip Nadia Buttelli, il progetto eversivo con la presidente del Consiglio nel mirino, lungi dall'essere meramente teorico, è stato accompagnato dalla formazione di 'guerriglieri' addestrati e formati in un ambiente violento come quello neonazista, con la concreta ricerca di armi sul web, istigando altri nazisti a prepararsi acquistando armi.