17 APRILE 2024

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17 APRILE 2024 - 17:53


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BOLOGNA: Esplosione alla centrale di Suviana, il racconto dei soccorritori

Partire immediatamente pur senza conoscere appieno la situazione, intubare persone in condizioni estreme e supportare, non solo fisicamente, sia i feriti che i loro parenti. Sono alcuni degli aspetti più importanti che hanno caratterizzato l'intervento dei professionisti del 118 subito dopo lo scoppio alla centrale idroelettrica di Bargi di una settimana fa. A Bologna, alcuni fra i primi ad arrivare sulle rive del lago di Suviana per i soccorsi, hanno raccontato la propria esperienza, a margine di un convegno proprio sul tema delle maxi-emergenze

“Alcuni avevano ustioni al volto, altri problematiche a livello respiratorio e quindi dovevano essere intubati precocemente per evitare tutte le conseguenze provocate dall'ustione interna”. Diana De Maria, infermiera del 118 bolognese da oltre dieci anni, è stata fra le primissime ad intervenire lo scorso 9 aprile, poco dopo lo scoppio tragico alla centrale di Bargi. Era a bordo del primo dei quattro elicotteri sanitari giunti a Suviana per dei soccorsi che hanno coinvolto anche due automediche, cinque ambulanze e altri due mezzi di supporto, oltre ad un numero progressivamente crescente di professionisti, che hanno riavvolto il nastro su un intervento tempestivo, di squadra e complicato, vista la situazione, in occasione di una due giorni nel capoluogo dedicata alla formazione proprio in caso di maxi emergenze. “Gli eventi delle ultime settimane dimostrano quanto sia attuale il sistema dell'emergenza-urgenza e di quanto servano professionisti preparati come i nostri” commenta il direttore generale dell'Ausl bolognese, Paolo Bordon, mentre Daniele Celin infermiere e coordinatore di volo sanitario, sottolinea anche l'importanza della sinergia messa in campo sia all'interno del team di soccorritori, che con i vigili del fuoco, i quali pure loro avrebbero potuto aver bisogno di assistenza durante le operazioni, considerata la situazione. “È stato un evento estremamente complesso perché avevamo tante situazioni, fra crollo, allagamento e fumo” ricorda Francesco Franchini, coordinatore della centrale operativa 118. Intubare pazienti in condizioni estreme, supportare loro e i propri familiari, oltre che partire velocemente anche senza l'esatta contezza della situazione da affrontare, sono stati aspetti non secondari di un intervento che di sicuro non ha eguali nella storia recente dell'Emilia-Romagna, e non solo. “Alcuni prima di essere intubati avevano chiesto di parlare coi parenti -dice infine Lorenzo Gamberini, medico rianimatore arrivato a bordo dell'elisoccorso partito da Pavullo-. Io credo che dal punto di vista sanitario la parte più difficile sia sta gestire queste situazioni, perché non avevamo risposte da dare a nessuno”.




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RIMINI: Arrestato dalla Polizia Locale dopo poche settimane dalla scarcerazione

Aveva ancora l’obbligo di firma negli uffici delle Forze dell’Ordine in quanto, solo da qualche settimana, aveva terminato un periodo di detenzione. Nonostante questo, ieri sera un uomo di 37anni è stato sorpreso di nuovo in flagranza di reato e arrestato dalla Polizia Locale mentre spacciava nella zona della stazione. Sequestrati oltre 30 grammi di hashish. Il fatto è avvenuto nell’ambito di servizio mirato al contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti. L’operazione si è svolta nella zona compresa tra il quartiere Borgo Marina e l’area della stazione ferroviaria. L’uomo era recentemente uscito dal carcere dopo aver scontato una pena per reati legati allo spaccio. Ancora sottoposto all’obbligo di firma, l’uomo è stato notato, dagli agenti in abiti civili, mentre vendeva una dose a un giovane. Durante la perquisizione personale, gli agenti hanno trovato 30 grammi di hashish suddivisi in panetti e altre 3 dosi pronte per la vendita, un coltello e diverso materiale utilizzato per il confezionamento delle dosi, oltre a 60 euro in contanti, ritenuti provento dell’attività illecita. Materiale e denaro ora posti sotto sequestro.  L’uomo è stato arrestato con l’accusa di spaccio di sostanze stupefacenti e porto abusivo di armi da taglio. Il 37enne è comparso questa  davanti al giudice del Tribunale di Rimini per l’udienza direttissima.