14 NOVEMBRE 2024

16:49

NOTIZIA DI CRONACA

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14 NOVEMBRE 2024 - 16:49


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BOLOGNA: Lanciano bottiglia su poliziotta durante espulsione

Accompagnamento alla frontiera complesso per la Polizia di Bologna con due cittadini tunisini, padre e figlio di 55 e 22 anni, colpiti da un provvedimento di espulsione. "I due sono stati poco collaborativi e molesti durante tutto il tragitto e una volta arrivati all'aeroporto di Fiumicino hanno aggravato la loro condotta opponendo resistenza agli agenti e danneggiando le autovetture di servizio". Lo racconta la Questura di Bologna, spiegando che il più giovane ha anche sfondato il finestrino laterale dell'auto di servizio dopo averlo colpito più volte a calci e lanciato una bottiglia d'acqua addosso a una poliziotta. Con l'aiuto degli agenti del Reparto Mobile di Roma i due sono stati riportati alla calma fatti salire sul volo che li ha rimpatriati, con qualche ora di ritardo e con una denuncia per resistenza a pubblico ufficiale e danneggiamento aggravato, che va ad aggiungersi ai loro precedenti. La stessa Questura, che ha anche diffuso un video in cui si vedono alcune fasi del danneggiamento, ricostruisce che i due erano sbarcati a Lampedusa nell'agosto del 2020. Da allora il 22enne ha avuto guai con la giustizia per i reati di resistenza a pubblico ufficiale e ricettazione, mentre il padre ha precedenti per stupefacenti e lesioni personali. Entrambi avevano fatto una prima richiesta di protezione internazionale nel 2020, che era stata negata. Ieri, in sede di udienza di convalida dell'espulsione, i due hanno ripresentato richiesta di asilo, che è stata dichiarata inammissibile in quanto la Commissione competente l'ha ritenuta manifestamente infondata. In origine - spiega ancora la Questura - avrebbero dovuto essere quattro gli accompagnamenti programmati, ma gli altri due stranieri, anch'essi tunisini di 18 e 20 anni, nell'udienza di convalida dell'espulsione hanno manifestato la volontà di chiedere asilo. Trattandosi della prima richiesta, dovrà essere valutata preliminarmente dalla Commissione territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale, seppur con una procedura accelerata.




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