1 OTTOBRE 2024

16:22

NOTIZIA DI CRONACA

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1 OTTOBRE 2024 - 16:22


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FERRARA: Abusi su bimbi in asilo Ferrarese, 22enne condannato a 6 anni

E' stato condannato alla pena di sei anni di reclusione, oltre ai risarcimenti alle parti civili, il 22enne accusato di atti di pedofilia che, lo scorso gennaio, è stato arrestato a Ostellato (Ferrara). È comparso stamattina davanti al Gup di Bologna per il rito abbreviato ed è stato condannato per violenza sessuale nei confronti di quattro bambini, alunni di una scuola materna di Ostellato, che hanno un'età dai tre ai cinque anni. Il giovane stava svolgendo il servizio civile nell'asilo della cittadina del ferrarese, quando è stato arrestato dai carabinieri. L’inchiesta era nata nell'autunno del 2023, quando alcuni genitori si erano accorti dei cambiamenti dei loro figli che, improvvisamente, ad esempio, avevano paura di andare in bagno da soli, non riuscivano a dormire e facevano disegni rivelatori. A quel punto, hanno denunciato la situazione. Nella scuola sono state installate delle telecamere dai carabinieri durante le vacanze di Natale, che hanno documentato le responsabilità del giovane. Il 21enne, messo davanti alle immagini riprese dalle telecamere, ha confessato gli abusi sessuali.  I casi accertati sono almeno quattro, i bambini soni stati riconosciuti in maniera chiara dalle immagini in cui il ragazzo li molestava, ma quelli coinvolti potrebbero essere fino a 14. Inoltre è emerso come gli abusi potrebbero anche essere stati commessi in altri contesti. Nel telefono e nei quattro pc dell’indagato, sottoposti ad accertamenti tecnici, è stato trovato materiale pedopornografico, in parte prodotto da lui stesso che possedeva anche un masterizzatore.  Nell’inchiesta, non si esclude il coinvolgimento di altre persone e ci sono responsabilità aggiuntive ancora da verificare. Venerdì scorso si è tenuto un incidente probatorio. I disegni rivelatori dei bambini lasciano intendere,  infatti, che un'altra persona possa essere coinvolta negli abusi, e bisogna accertare, ad esempio, come sottolinea Stefania Mannino, legale che assiste i genitori di un bambino, costituitisi parte civile, "perché il 21enne sia stato lasciato solo con i piccoli, quando essendo solo un volontario non sarebbe stato abilitato a farlo". Da mesi le piccole vittime sono seguite da un team di psicologi e psichiatri di un centro specializzato di Bologna.

Il processo con rito abbreviato si è tenuto davanti al gup di Bologna, Roberta Malavasi, che ha accolto le richieste del pm, Giampiero Nascimbeni, di condanna a sei anni per violenza sessuale e per detenzione e accesso a materiale pedopornografico. L'imputato 22enne è stato anche condannato a versare una provvisionale di 10.000 euro a ciascuna delle famiglie dei quattro bambini vittime accertate degli abusi, che si sono costituite parte civile. Nessuna provvisionale, invece, è stata riconosciuta alla scuola, nonostante si fosse costituita parte civile. L'avvocata Stefania Mannini, che assiste alcuni dei genitori delle vittime, commentando la sentenza emessa oggi ha manifestato "perplessità per il fatto che, almeno finora, non siano stati fatti approfondimenti da parte di chi indaga per chiarire se l'imputato, che era in possesso di un'ingente quantità di materiale pedopornografico e di un masterizzatore, facesse parte di una rete più ampia, anche se c'è un altro filone di questa inchiesta ancora in corso". Le motivazioni della sentenza verranno depositate nel giro di 30 giorni.




ALTRE NOTIZIE DI CRONACA

RIMINI: Arrestato militare della Marina per stalking su una collega

L'intervento della polizia a Rimini su segnalazione della madre.   Un giovane militare della Marina Italiana, in servizio sull'Amerigo Vespucci, 21 anni, originario di Lugo (Ravenna) è stato arrestato in flagrante dalla polizia a Rimini, su delega del pm Davide Ercolani, per stalking nei confronti della ex fidanzata, una 21enne anche lei militare in servizio in Capitaneria. L'arresto è avvenuto ieri sera intorno alle 22 quando il giovane ha tentato di scassinare la porta di casa dell'ex che gli aveva detto chiaramente di non volerlo più vedere. Era in realtà da tutto il giorno che il giovane militare stava attuando una serie di condotte persecutorie, minacciando anche atti autolesivi, pur di convincere la ragazza a rivedere la decisione di troncare la relazione. Era arrivato d'improvviso a Rimini in mattina a casa della 21enne con la scusa di prendere degli effetti personali dopo la fine della relazione. In casa la giovane era con la madre e un'amica di questa, e così le tre donne avevano fatto entrare il militare nella speranza di chiudere in maniera tranquilla e bonaria la faccenda. I due ragazzi, infatti, si erano lasciato un mese fa dopo una relazione cominciata nel marzo 2024. "Il problema è che lei mi vuole perfetto", diceva lui e aggiungeva: "Ma io so cosa fare, ci penso io". La ex fidanzata con la mamma e l'amica a quel punto avevano fatto di tutto per far uscire di casa il giovane. Erano andate a fare una passeggiata e per tutto il tempo lui le aveva seguite. Fin quando erano riuscite a seminarlo e far rientro a casa. Ma, intorno alle 22, lui è tornato e ha tentato di aprire la porta di casa. Temendo che la situazione degenerasse, la madre della ragazza a quel punto ha chiamato la polizia. Quando gli agenti sono arrivati sul posto hanno trovato il giovane che ancora armeggiava per aprire la porta dell'appartamento. Dopo aver raccolto la testimonianza delle tre donne, gli agenti hanno quindi rintracciato il militare che si era allontano nascondendosi nella soffitta del condominio, dietro ad una pila di vecchi mobili. Il giovane è ai domiciliari e lunedì sarà ascoltato dal gip di Rimini, Raffaella Ceccarelli, alla presenza del difensore, l'avvocata Francesca Filippucci, di Ravenna.