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EMILIA-ROMAGNA: Regionali, De Pascale, "Serve legge per diversità territoriale"

“Cara Romagna. Il mio impegno per la terra che mi ha cresciuto”, questo il titolo dell’iniziativa pubblica promossa da Michele de Pascale candidato alla presidenza della Regione Emilia-Romagna che si è svolta a Bertinoro, alla presenza anche di tanti sindaci e sindache e amministratori provenienti da tutta la Romagna. L’evento è stato occasione per de Pascale per illustrare i suoi impegni programmatici sul territorio romagnolo, partendo dalla proposta di una legge regionale che possa regolamentare la diversità territoriale: “Il concetto di Romagna – spiega de Pascale – è diverso a seconda se parliamo delle tre province dal punto di vista amministrativo o se parliamo invece del bacino geografico che invece è suddiviso in vallate e che ha nel Sillaro il riferimento storico di confine con il bolognese e addirittura porzioni di territorio in Toscana e nelle Marche. Un’area geografica unica, fisicamente legata anche a tutto il bacino del Reno, che contiene un’ampia varietà di caratteristiche e pluralità di anime; serve uno strumento che possa tenere insieme tutto questo e le diverse politiche di area vasta attuate su sanità, acqua, trasporti e cultura e ho intenzione di proporre su questo una specifica legge regionale”. In particolare il candidato del centrosinistra e civici ha proposto sette impegni specifici per la Romagna “Come le sette sorelle, ovvero le sette città della Romagna”: gestione diretta del territorio dell’alluvione, infrastrutture, un grande progetto per viticoltura, un nuovo piano strategico per il turismo, Ausl Romagna, università e digitale.

Thumbnail ROMAGNA: Preoccupazione cooperatori, “Poca manodopera” | VIDEO

ROMAGNA: Preoccupazione cooperatori, “Poca manodopera” | VIDEO

È stata realizzata un’indagine sull’andamento 2024 e le previsioni economiche del prossimo anno tra le cooperative associate a Legacoop Romagna, su un campione di una novantina di imprese grandi, medie e piccole di Ravenna (43%), Forlì-Cesena (36%) e Rimini (21%). Per quanto riguarda il 2024, il 63,3% delle imprese anticipa una chiusura in utile, in linea con il 2023; diminuisce la percentuale di chi prevede una perdita (10% contro il 13,4% dello scorso anno),  sale al 27% chi annuncia un bilancio in pareggio. Guardando al 2025, la percentuale di chi attende dodici mesi di stagnazione sale dal 53% al 67%. Al primo posto tra le principali preoccupazioni, oltre 6 imprese su 10 (lo scorso anno erano 4) mettono la difficoltà a reperire manodopera e figure professionali. Seguono la diminuzione della crescita economica, l’inflazione e il persistere del calo dei consumi. «La crescita insufficiente del Paese - dice il presidente di Legacoop Romagna, Paolo Lucchi - preoccupa tutte le imprese, come dimostrano anche le rilevazioni di Confindustria. Ma quello che preoccupa maggiormente è il dato sulla carenza di personale: un problema ormai enorme, scoppiato già da oltre due anni». Conclude Lucchi E allora crescita debole del Paese, carenza di manodopera e calo dei consumi, preoccupano i cooperatori romagnoli


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