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Thumbnail BOLOGNA: Avoni (Piazza Grande) a TR, “in strada anche persone che lavorano”

BOLOGNA: Avoni (Piazza Grande) a TR, “in strada anche persone che lavorano”

Aumenta il numero di persone in difficoltà a Bologna, soprattutto a causa della mancanza di soluzioni abitative sul mercato: di questo, e non solo, si è parlato nell’ultima puntata di Faccia a Faccia con la presidente della cooperativa sociale Piazza Grande Aumentano le persone in difficoltà anche a Bologna, dove secondo un recente studio si raggiunge la soglia di povertà assoluta già con 1.600 euro lordi al mese. E di questo, oltre che delle difficoltà di trovare una soluzione abitativa per sempre un maggior numero di persone, causa la mancanza di appartamenti a prezzi accessibili sul mercato locale, si è parlato nell’ultima puntata di Faccia a Faccia su Teleromagna con Ilaria Avoni, presidente della cooperativa sociale Piazza Grande, una delle più importanti e storiche realtà bolognesi nel campo del contrasto all’emarginazione e al fianco delle persone senza dimora. “La composizione è più variegata, ci sono persone che lavorano -conferma – in strada o nelle strutture d’accoglienza perché ora è molto più difficile ora accedere al mercato della casa”. Cambiata dunque nel tempo la composizione dell’utenza alla quale la cooperativa si è ritrovata a dare il proprio supporto, tanto da parlare di una vera e propria zona grigia fatta anche di lavoratori e situazioni di momentanea fragilità. “La situazione è estremamente critica -conferma infine Avoni – e la platea si è allargata. Serve sicuramente un supporto”.

Thumbnail EMILIA ROMAGNA: Al via il percorso per la legge sugli affitti brevi a uso turistico | VIDEO

EMILIA ROMAGNA: Al via il percorso per la legge sugli affitti brevi a uso turistico | VIDEO

La regione Emilia Romagna ha iniziato il percorso per l’avvio di una normativa legata alla regolamentazione degli affitti brevi a uso turistico e per rispondere alla problematiche dell’emergenza abitativa. Prende il via l’iter per la creazione di una legge regionale per regolamentare gli affitti brevi a uso turistico. Un percorso per contrastare il fenomeno dell’emergenza abitativa e offrire un quadro normativo tra promozione turistica, diritto all’abitare e identità urbana. Il primo tavolo di confronti con tutti i soggetti interessati partirà a maggio, per un fenomeno che solo a Bologna stima 6.700 alloggi per gli affitti brevi a fronte di una domanda abitativa di quasi 17mila alloggi. Una legge anche per sopperire a una normativa nazionale mancante sul tema e fornire ai comuni un percorso chiaro da applicare. "È più che mai urgente- spiegano gli assessori Frisoni e Paglia- un intervento regionale, data l'insufficienza della normativa nazionale su un tema tanto cruciale. I Comuni stanno facendo la loro parte con gli strumenti che hanno, ma serve una cornice normativa meglio definita che, tenendo conto delle diversitá territoriali, consenta di agire con maggiore efficacia, tutelando il diritto all'abitare e preservando le qualità del nostro consolidato settore turistico ricettivo. L'introduzione- proseguono i due assessori- del Codice Identificativo di Riferimento (CIR) e, più recentemente, del Codice Identificativo Nazionale (CIN) ha rappresentato un primo passo utile a censire e tracciare gli alloggi turistici, ma non basta: in alcuni centri urbani il numero di appartamenti destinati ai turisti sta superando quello a disposizione di altre categorie, dai lavoratori agli studenti. Sul fronte della ricettività turistica se gli affitti brevi e le locazioni ad uso turistico possono essere una opportunità, soprattutto nelle aree interne, per ampliare l'offerta ricettiva altrimenti carente, nei territori già ad alta vocazione turistica una non corretta applicazione della loro disciplina rischia di creare squilibri nei confronti del sistema ricettivo esistente. Dunque- concludono Frisoni e Paglia-è necessario trovare un nuovo equilibrio che permetta di valorizzare l'accoglienza senza snaturare le città, in particolare i centri storici. Lavoriamo insieme ai soggetti interessati per offrire strumenti normativi che i comuni possano adattare alle proprie esigenze territoriali".


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