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14 OTTOBRE 2025 - 15:39


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BOLOGNA: Uno Bianca, trent’anni di memoria e domande irrisolte | VIDEO

Bologna ha ricordato le vittime della Uno Bianca. A trent’anni dalla nascita dell’associazione, resta vivo il dolore e ancora aperta la domanda su una verità che non è mai del tutto emersa.

Davanti al monumento di viale Lenin, Bologna si è raccolta per ricordare le vittime della Uno Bianca, a trent’anni dalla nascita dell’associazione che porta avanti la loro memoria. Una cerimonia sobria e toccante, segnata dal silenzio, dai fiori e dal saluto delle istituzioni, per rendere omaggio alle ventiquattro persone uccise tra il 1987 e il 1994 dalla banda composta da cinque agenti di polizia. Una ferita che la città non ha mai dimenticato, simbolo di un dolore collettivo che ancora oggi chiede risposte e giustizia. L’associazione delle vittime, nata nel 1994, continua a difendere quel ricordo e a tramandarlo alle nuove generazioni. Non è stato facile scegliere una data per commemorare: le stragi furono così numerose che ogni giorno, per qualcuno, è rimasto un giorno di lutto. Una memoria che non si spegne, e che Bologna continua a custodire.




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BOLOGNA: Nord Stream, Kuznietsov interrompe lo sciopero della fame

Serhii Kuznetsov, l'ex militare ucraino di 49 anni accusato del sabotaggio ai gasdotti Nord Stream nel 2022, arrestato su mandato europeo emesso dalla Germania lo scorso agosto in provincia di Rimini, ha interrotto lo sciopero della fame iniziato il 31 ottobre per denunciare le condizioni di detenzione e la violazione dei suoi diritti fondamentali. Lo fa sapere il suo legale, avvocato Nicola Canestrini. Kuznetsov è in custodia cautelare in attesa che la Cassazione, dietro ricorso della difesa, si pronunci sulla decisione della Corte d'Appello di Bologna di consegnarlo alla Germania. Nei giorni scorsi il Commissario per i Diritti umani del Parlamento ucraino, Dmytro Lubinets, ha inviato una lettera al ministero della Giustizia italiano Carlo Nordio per chiedere garanzie adeguate per Kuznetsov. Nel corso della protesta ha perso circa 9 chili. La decisione di sospendere il digiuno è stata presa dopo che le autorità italiane hanno fornito assicurazioni circa il pieno rispetto dei suoi diritti, in particolare per quanto riguarda un'alimentazione adeguata alle sue necessità. "Diamo atto all'amministrazione penitenziaria di aver cercato di affrontare in modo costruttivo le criticità rappresentate. Ma l'attenzione deve rimanere alta: il rispetto dei diritti di tutti i detenuti è un dovere permanente dello Stato di diritto", ha detto Canestrini. In un messaggio scritto dal carcere, Kuznetsov ha ringraziato tutti coloro che lo hanno sostenuto e gli hanno dimostrato solidarietà e affetto in questi giorni difficili.