RAVENNA: Agnes, nuovo via libera dal ministero della cultura | VIDEO
Proseguono, anche se a due velocità diverse, i progetti che vedono a Ravenna la costruzione del maxi gasdotto “Rete Adriatica” e il parco eolico Agnes. Quest’ultimo ha ricevuto un importante via libera.
“Ora che tutti i pareri necessari sono stati espressi, non ci resta che attendere con ottimismo il provvedimento finale” Così l’amministratore delegato di Agnes, Alberto Bernabini, dopo che anche il ministero della Cultura ha dato parere favorevole alla costruzione del parco eolico che dovrebbe sorgere al largo delle coste ravennati.
Era l’ultimo capitolo di una serie di complicate valutazioni di impatto ambientale, requisito necessario per poter dare il via libera al progetto. L’iter però è ancora tutt’altro che concluso: manca l’ultimo documento del ministero dell’ambiente, che dovrebbe arrivare entro il 20 giugno. Dopodichè si partirà con le autorizzazioni a livello locale. “Da sette anni coltiviamo il sogno di poter costruire al largo delle coste romagnole il più grande hub energetico del mediterraneo” ha spiegato Bernabei, che attende il decreto del governo che dovrebbe assegnare gli incentivi al progetto. Se tutto va bene si potrebbe partire nel 2025.
Viaggia invece ad alta velocità la costruzione della “Rete Adriatica" il grande gasdotto di 687 km che collega il sud Italia col nord Europa e che dovrebbe passare anche da Russi e Ravenna. Sulla validità deL progetto si è però spaccata la Cgil locale, con l’ala minoritaria che ha manifestato le sue preoccupazioni sull’impatto ambientale dell’opera. “Il gasdotto rappresenta una infrastruttura strategia – hanno replicato dalla maggioranza – fino a che non avremo tecnologie green che permetteranno di uscire completamente dall’era fossile bisogna raggiungere un compromesso”
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ROMAGNA: Carenza di personale, protesta dei Vigili del Fuoco, “Siamo al limite” | VIDEO
I Vigili del Fuoco sono a corto di personale. La Cgil lancia la mobilitazione in tutta la regione per chiedere nuove assunzioni. Siamo andati alla centrale Forlì, dove la situazione è particolarmente difficile. "In questo momento particolare riusciamo a garantire il servizio al cittadino, ma con sempre maggiore difficoltà." La situazione del personale nel Comando dei Vigili del Fuoco di Forlì-Cesena è sempre più critica. A fronte di 292 unità previste, attualmente ne sono operative appena 233, con una carenza di 59 vigili del fuoco. A questa situazione si aggiunge il pensionamento di 26 capisquadra, che non sono stati sostituiti. È un quadro preoccupante, delineato dalla CGIL, che lancia un appello alla direzione nazionale affinché venga assegnato nuovo personale alle centrali il prima possibile. Forlì è una delle città dell’Emilia-Romagna dove i tagli si sono fatti sentire maggiormente. "A Forlì lavoriamo quasi sempre al limite del numero minimo, così come negli altri distaccamenti", spiega il coordinatore provinciale CGIL, Enrico Bazzotti. "Quando si presenta un intervento di media difficoltà o durata, siamo costretti a mobilitare il distaccamento di Rocca San Casciano per il rinforzo. Questo, però, significa che l’intera vallata di Rocca San Casciano rimane scoperta per un tempo molto più lungo rispetto a quello necessario per garantire un buon servizio." La carenza di personale non riguarda solo Forlì-Cesena, ma tutte le province. Per questo motivo, il sindacato è pronto a proclamare lo stato di agitazione, chiedendo un incontro urgente con la direzione nazionale per discutere di nuove assunzioni e di un piano straordinario di formazione del personale qualificato. Manca, soprattutto, una visione per il futuro. "Ciò che preoccupa maggiormente è l'assenza di un piano strategico per ripristinare l’organico teorico stabilito a livello nazionale, indispensabile per garantire la sicurezza sia per noi che per i cittadini."