12 NOVEMBRE 2024

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12 NOVEMBRE 2024 - 14:58


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CESENA: Fiom chiede reintegro del lavoratore licenziato a Technogym

La Fiom di Forlì-Cesena chiede il reintegro del lavoratore licenziato da Technogym. Le motivazioni nel comunicato.

“Come categoria siamo molto preoccupati per la vicenda che ha coinvolto il nostro delegato della Fiom e l'azienda Technogym di Cesena. A nostra memoria non è mai successo che un'azienda licenziasse un nostro delegato. Con le controparti cerchiamo sempre di gestire le vertenze che riguardano lavoratrici e lavoratori per trovare soluzioni condivise. Questa volta, però, una delle più grandi aziende del territorio, nonché un marchio leader nel settore, ha deciso unilateralmente di arrivare a giocarsela in tribunale e di non sedersi al tavolo per un confronto: la riteniamo una mossa sbagliata e fuori dalle logiche delle relazioni sindacali. Non entriamo nel merito tecnico della vicenda, per non rischiare di pregiudicare la linea difensiva che il nostro delegato valuterà di mettere in campo con il proprio legale di fiducia. Per noi in questi casi esiste solo una via: ritiro del licenziamento subito! Questa è la linea della Fiom!”




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EMILIA-ROMAGNA: Consumo di suolo, la Regione difende la legge urbanistica, "Salvati 21mila ettari"

Una legge che sta dando risultati concreti e che ha garantito un taglio definitivo di 21.100 ettari di consumo di suolo sui 26.666 previsti nei Piani regolatori generali e nei Piani strutturali comunali.   Di questi oltre la metà, pari a 12.380 ettari, riguardano aree potenzialmente interessate da alluvioni di media e alta pericolosità, mentre altri 1.132 ettari di previsioni insediative sono stati stralciati in zone soggette a rischio di dissesto idrogeologico. Dopo la diffusione del Rapporto Ispra sul consumo di suolo 2023, la Regione difende l’efficacia della propria legge urbanistica. "Ciò che differisce è la metodologia di calcolo - si legge nel comunicato - Quella adottata dall’Istituto superiore di ricerca e protezione ambientale fa riferimento anche a suoli che sono stati trasformati in maniera reversibile come, ad esempio, quelli connessi all’apertura di cantieri per la realizzazione di infrastrutture, di reti energetiche, ovvero di impianti fotovoltaici. Nel caso dell’Emilia-Romagna questo territorio incide per il 70% sul totale di consumo di suolo indicato da Ispra"