18 SETTEMBRE 2023

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18 SETTEMBRE 2023 - 18:20


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EMILIA-ROMAGNA:Torna la Notte dei ricercatori, per cambiare punto di vista

La Notte Europea dei Ricercatori torna il 29 settembre a Bologna, Cesena, Forlì, Ravenna e Faenza, Rimini e Ferrara, ancora una volta targata 'Society' e organizzata dal consorzio composto dai ricercatori del Cnr, coordinatore per il biennio 2022-23, Università di Bologna, Cineca, Inaf, Infn e Ingv. Le attività della Notte porteranno fra la gente il lavoro delle ricercatrici e dei ricercatori e anche quest'anno il pubblico potrà partecipare attivamente a esperimenti, dimostrazioni, giochi, esposizioni e laboratori. La Notte dedicata ai ricercatori sarà inaugurata, in piazza Lucio Dalla a Bologna, alle 18, con un taglio del nastro simbolico che vedrà protagonista un padrino eccezionale, il noto attore bolognese Vito, al secolo Stefano Bicocchi, che sarà presente per aprire la serata bolognese e durante l'evento. I prorettori daranno invece il via libera alla Notte nelle altre città. Per quanto riguarda la serata di Bologna, saranno oltre gli 60 stand presentati e seguiranno un unico filo conduttore: 'riPENSAci'. E' l'appello che le ricercatrici e i ricercatori rivolgono a tutti i cittadini per cambiare prospettiva e rivedere le proprie conoscenze sul mondo. "Ripensaci significa riflettere sul mondo che ci circonda. Viviamo in un mondo tutto collegato - ha detto il prorettore alla ricerca dell'Università di Bologna, Alberto Credi - dove l'uomo ha sempre più responsabilità. Bisogna riflettere su come utilizziamo le risorse naturali, sul clima, sui cambiamenti socio economici, che dovranno accompagnare la transizione ecologica, sulla sfera della salute, sui giovani e sull'intelligenza artificiale. La ricerca ci fornisce gli elementi per analizzare la complessità del mondo ed è anche l'antidoto all'infodemia".




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ROMA: Critiche De Pascale su fondi alluvione, risponde il Ministero dell’Istruzione

Botta e risposta tra Michele de Pascale, sindaco di Ravenna e presidente della provincia, e il governo sui fondi per la ricostruzione post alluvione. Dopo le critiche avanzate da de Pascale (https://www.teleromagna.it/it/politica/2023/9/23/ravenna-alluvione-parla-de-pascale-il-governo-rifiuta-l-incontro-coi-comuni), è arrivata una pronta risposta. Ecco il comunicato diffuso dal Ministero dell’Istruzione e del Merito: “Con riferimento alle odierne affermazioni del Sindaco di Ravenna, nel ribadire quanto già chiarito dal Ministero con il comunicato del 18 settembre 2023 riguardo alle risorse impiegate per dare copertura finanziaria agli interventi straordinari del Decreto Sud, occorre ribadire che tutte le richieste pervenute dalle scuole interessate dall’alluvione sono state interamente accolte. Deve, poi, aggiungersi che le risorse finanziarie impiegate per dare copertura al decreto legge Sud non sono classificate come spese di investimento e, pertanto, non hanno carattere pluriennale ed inoltre non hanno e non avrebbero avuto in alcun modo la possibilità di essere conservate in bilancio negli esercizi successivi a quello in corso. Ne consegue che le risorse in esame non possedevano le caratteristiche contabili per finanziare interventi di edilizia scolastica da parte degli enti locali. Gli stanziamenti di bilancio di cui si discute, riconducibili invece a spese di parte corrente, erano utilizzabili solo per spese da sostenere entro tempi molto ravvicinati, così come prontamente assicurato dal Ministero. Ed infatti si ribadisce che tali interventi, per espressa disposizione di legge, erano ammissibili entro la data del 31 agosto, in quanto normativamente vincolati alla fase della prima emergenza, nel cui ambito le istituzioni scolastiche hanno potuto agire anche avvalendosi di importanti semplificazioni procedurali. Ai fini del riparto del predetto Fondo, il Ministero ha acquisito il previo fabbisogno dalle istituzioni scolastiche interessate, dal quale è scaturito un quadro esigenziale complessivo pari a euro 10.174.736. Ne deriva che, soddisfatto interamente il fabbisogno espresso dalle scuole interessate dall’alluvione e spirato il termine del 31 agosto, la parte del fondo non utilizzata nell’ambito del predetto riparto, pari a euro 9.825.264, avrebbe costituito, laddove non diversamente impiegata entro l’anno, una economia non altrimenti utilizzabile e, dunque, destinata a perenzione. Si ribadisce, inoltre, che allo scopo di assicurare la massima tempestività degli interventi previsti dal decreto-legge, il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha avviato una procedura eccezionale e straordinaria volta a ottenere un’anticipazione di tesoreria da Banca d’Italia, che ha consentito, a partire già dal 20 giugno 2023 (quindi prima della conversione del decreto-legge 1° giugno 2023, n. 61 nella legge 31 luglio 2023, n. 100), di ricevere immediatamente le risorse finanziarie ad esse destinate per assicurare un sostegno immediato ed efficace”.