18 SETTEMBRE 2023

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18 SETTEMBRE 2023 - 14:21


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BOLOGNA: La Digos sventa raid ambientalista alla fontana del Nettuno

Era stato programmato per ieri mattina l’ennesimo blitz da parte del movimento ambientalista che, per l’occasione, aveva scelto il centro di Bologna quale luogo per realizzare una iniziativa di danneggiamento ed imbrattamento. Ma questa volta il dispositivo di sicurezza predisposto dal questore di Bologna attorno ai luoghi simbolo del capoluogo, e in particolare quelli che affacciano su piazza Maggiore, hanno consentito di impedirne l’accadimento.
Intorno alle ore 11,30 di ieri, infatti, le numerose pattuglie della Digos hanno intercettato in piazza Minghetti la presenza di un gruppetto di attivisti di Ultima generazione, il gruppo attivo sul territorio nazionale e che recentemente ha realizzato clamorose azioni di imbrattamento in svariate città italiane.

Radunatosi prima di passare all’azione, il gruppo di attivisti si è quindi diretto verso piazza Maggiore, dividendosi anche per non destare sospetti. I componenti, tuttavia, sono stati intercettati nelle piccole stradine del centro dagli agenti e sorpresi in possesso di quattro taniche contenenti un liquido misto a sostanza di colore scuro, pronto per essere utilizzato per l’azione probabilmente ai danni della fontana del Nettuno.


Le taniche sono state sequestrate, insieme a due striscioni che sarebbero stati esibiti durante la “performance” inerenti l’attuale mobilitazione a sostegno della creazione di un fondo per le riparazione dei danni climatici. Tra il materiale sequestrato, anche diversi telefoni cellulari che gli attivisti sono soliti utilizzare per documentare l’azione e quindi veicolare in tempo reale il video su piattaforme social. I sei attivisti fermati sono stati denunciati in stato di libertà per il reato di tentato danneggiamento aggravato in concorso. Per alcuni di loro, provenienti da fuori Bologna, sono al vaglio misure di prevenzione, tra cui il foglio di via obbligatorio con divieto di ritorno a Bologna. 




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ROMA: Critiche De Pascale su fondi alluvione, risponde il Ministero dell’Istruzione

Botta e risposta tra Michele de Pascale, sindaco di Ravenna e presidente della provincia, e il governo sui fondi per la ricostruzione post alluvione. Dopo le critiche avanzate da de Pascale (https://www.teleromagna.it/it/politica/2023/9/23/ravenna-alluvione-parla-de-pascale-il-governo-rifiuta-l-incontro-coi-comuni), è arrivata una pronta risposta. Ecco il comunicato diffuso dal Ministero dell’Istruzione e del Merito: “Con riferimento alle odierne affermazioni del Sindaco di Ravenna, nel ribadire quanto già chiarito dal Ministero con il comunicato del 18 settembre 2023 riguardo alle risorse impiegate per dare copertura finanziaria agli interventi straordinari del Decreto Sud, occorre ribadire che tutte le richieste pervenute dalle scuole interessate dall’alluvione sono state interamente accolte. Deve, poi, aggiungersi che le risorse finanziarie impiegate per dare copertura al decreto legge Sud non sono classificate come spese di investimento e, pertanto, non hanno carattere pluriennale ed inoltre non hanno e non avrebbero avuto in alcun modo la possibilità di essere conservate in bilancio negli esercizi successivi a quello in corso. Ne consegue che le risorse in esame non possedevano le caratteristiche contabili per finanziare interventi di edilizia scolastica da parte degli enti locali. Gli stanziamenti di bilancio di cui si discute, riconducibili invece a spese di parte corrente, erano utilizzabili solo per spese da sostenere entro tempi molto ravvicinati, così come prontamente assicurato dal Ministero. Ed infatti si ribadisce che tali interventi, per espressa disposizione di legge, erano ammissibili entro la data del 31 agosto, in quanto normativamente vincolati alla fase della prima emergenza, nel cui ambito le istituzioni scolastiche hanno potuto agire anche avvalendosi di importanti semplificazioni procedurali. Ai fini del riparto del predetto Fondo, il Ministero ha acquisito il previo fabbisogno dalle istituzioni scolastiche interessate, dal quale è scaturito un quadro esigenziale complessivo pari a euro 10.174.736. Ne deriva che, soddisfatto interamente il fabbisogno espresso dalle scuole interessate dall’alluvione e spirato il termine del 31 agosto, la parte del fondo non utilizzata nell’ambito del predetto riparto, pari a euro 9.825.264, avrebbe costituito, laddove non diversamente impiegata entro l’anno, una economia non altrimenti utilizzabile e, dunque, destinata a perenzione. Si ribadisce, inoltre, che allo scopo di assicurare la massima tempestività degli interventi previsti dal decreto-legge, il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha avviato una procedura eccezionale e straordinaria volta a ottenere un’anticipazione di tesoreria da Banca d’Italia, che ha consentito, a partire già dal 20 giugno 2023 (quindi prima della conversione del decreto-legge 1° giugno 2023, n. 61 nella legge 31 luglio 2023, n. 100), di ricevere immediatamente le risorse finanziarie ad esse destinate per assicurare un sostegno immediato ed efficace”.