9 GIUGNO 2023

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ROMAGNA: Maturità, nelle zone alluvionate l'esame sarà solo orale | VIDEO

I ragazzi che dovranno affrontare l'esame di terza media e la maturità nelle zone alluvionate della Romagna faranno solo un colloquio orale e non saranno necessari i requisiti delle prove Invalsi e del limite minimo di duecento giorni per l'anno scolastico. ll ministro dell'Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha firmato oggi l'ordinanza con le disposizioni riguardanti la validità dell'anno scolastico, l'ammissione agli Esami di Stato conclusivi del primo e del secondo ciclo di istruzione, le modalità di svolgimento degli esami stessi e le modalità di riunione degli organi collegiali per l'anno scolastico 2022/2023 nelle zone colpite dagli eventi alluvionali a partire dal 1 maggio 2023. Gli studenti che dovranno affrontare la maturità sono circa 3.300 nel Forlivese e circa 2.900 nel Ravennate. I plessi scolastici che hanno avuto danni da allagamenti e frane sono, secondo le prime stime, 105 e coinvolgono 150mila studenti. Nelle scuole dei Comuni colpiti dagli eventi alluvionali, per la validità dell'anno scolastico 2022/2023 non è necessario il requisito della durata minima di duecento giorni. L'anno è valido sulla base delle attività didattiche effettivamente svolte e per gli studenti, ai fini dell'ammissione all'esame, non è richiesto il consueto limite minimo di frequenza delle lezioni. Non costituisce requisito per l'ammissione neppure lo svolgimento delle Prove nazionali Invalsi. "Dopo lo stanziamento straordinario di 20 milioni immediatamente effettuato per assicurare una regolare conclusione dell'anno scolastico nelle aree alluvionate, manteniamo un altro impegno preso per sostenere gli studenti che affronteranno gli Esami di Stato. Ai ragazzi delle scuole colpite dall'alluvione garantiamo un Esame serio e allo stesso tempo adeguato a una situazione complessa", ha detto Valditara. L'esame di terza media nei Comuni delle aree alluvionate, a eccezione dei Comuni delle Marche e della Toscana, sarà costituito esclusivamente da un colloquio orale. La prova sarà finalizzata a valutare le conoscenze acquisite dallo studente con particolare attenzione alla capacità di argomentazione, di risoluzione di problemi, di pensiero critico e riflessivo, alla conoscenza della lingua italiana e alle competenze logico-matematiche, in educazione civica e nelle lingue straniere. Per gli studenti che quest'anno affrontano la Maturità nei Comuni delle aree alluvionate, a eccezione dei Comuni delle Marche e della Toscana, le prove d'esame saranno sostituite da un colloquio interdisciplinare finalizzato ad accertare il conseguimento del profilo culturale, educativo e professionale dello studente (PECUP). Nello svolgimento dell'Esame, la Commissione terrà conto delle informazioni contenute nel Curriculum dello Studente. La prova orale verrà svolta anche utilizzando la lingua straniera e riguarderà anche l'educazione civica. Il colloquio inizierà dalla discussione di un argomento appartenente a una disciplina di indirizzo originariamente individuata come oggetto della seconda prova scritta per la Maturità 2023 e di un breve testo di lingua e letteratura italiana studiato durante il quinto anno. Il candidato esporrà, mediante una breve relazione o un lavoro multimediale, le esperienze svolte nell'ambito dei Percorsi per le Competenze Trasversali e per l'Orientamento (Pcto) o dell'apprendistato di primo livello. La commissione/classe dispone di sessanta punti per la valutazione del colloquio. Fino al 31 agosto 2023, le riunioni degli organi collegiali delle scuole delle aree interessate possono svolgersi anche in modalità telematica, comprese le riunioni dei Consigli di classe per lo svolgimento degli scrutini finali e di ammissione agli Esami di Stato del primo e secondo ciclo di istruzione.




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ROMA: Critiche De Pascale su fondi alluvione, risponde il Ministero dell’Istruzione

Botta e risposta tra Michele de Pascale, sindaco di Ravenna e presidente della provincia, e il governo sui fondi per la ricostruzione post alluvione. Dopo le critiche avanzate da de Pascale (https://www.teleromagna.it/it/politica/2023/9/23/ravenna-alluvione-parla-de-pascale-il-governo-rifiuta-l-incontro-coi-comuni), è arrivata una pronta risposta. Ecco il comunicato diffuso dal Ministero dell’Istruzione e del Merito: “Con riferimento alle odierne affermazioni del Sindaco di Ravenna, nel ribadire quanto già chiarito dal Ministero con il comunicato del 18 settembre 2023 riguardo alle risorse impiegate per dare copertura finanziaria agli interventi straordinari del Decreto Sud, occorre ribadire che tutte le richieste pervenute dalle scuole interessate dall’alluvione sono state interamente accolte. Deve, poi, aggiungersi che le risorse finanziarie impiegate per dare copertura al decreto legge Sud non sono classificate come spese di investimento e, pertanto, non hanno carattere pluriennale ed inoltre non hanno e non avrebbero avuto in alcun modo la possibilità di essere conservate in bilancio negli esercizi successivi a quello in corso. Ne consegue che le risorse in esame non possedevano le caratteristiche contabili per finanziare interventi di edilizia scolastica da parte degli enti locali. Gli stanziamenti di bilancio di cui si discute, riconducibili invece a spese di parte corrente, erano utilizzabili solo per spese da sostenere entro tempi molto ravvicinati, così come prontamente assicurato dal Ministero. Ed infatti si ribadisce che tali interventi, per espressa disposizione di legge, erano ammissibili entro la data del 31 agosto, in quanto normativamente vincolati alla fase della prima emergenza, nel cui ambito le istituzioni scolastiche hanno potuto agire anche avvalendosi di importanti semplificazioni procedurali. Ai fini del riparto del predetto Fondo, il Ministero ha acquisito il previo fabbisogno dalle istituzioni scolastiche interessate, dal quale è scaturito un quadro esigenziale complessivo pari a euro 10.174.736. Ne deriva che, soddisfatto interamente il fabbisogno espresso dalle scuole interessate dall’alluvione e spirato il termine del 31 agosto, la parte del fondo non utilizzata nell’ambito del predetto riparto, pari a euro 9.825.264, avrebbe costituito, laddove non diversamente impiegata entro l’anno, una economia non altrimenti utilizzabile e, dunque, destinata a perenzione. Si ribadisce, inoltre, che allo scopo di assicurare la massima tempestività degli interventi previsti dal decreto-legge, il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha avviato una procedura eccezionale e straordinaria volta a ottenere un’anticipazione di tesoreria da Banca d’Italia, che ha consentito, a partire già dal 20 giugno 2023 (quindi prima della conversione del decreto-legge 1° giugno 2023, n. 61 nella legge 31 luglio 2023, n. 100), di ricevere immediatamente le risorse finanziarie ad esse destinate per assicurare un sostegno immediato ed efficace”.