ROMAGNA: Sfinge, ancora poche richieste di rimborso, “Cittadini scoraggiati” | VIDEO
Proseguono le richieste dei di rimborsi sulla piattaforma Sfinge da parte dei cittadini colpiti dal’alluvione. La Regione ha il compito di raccogliere i dati e presentarli poi al Governo. Abbiamo fatto il punto con la vicepresidente Priolo.
Sono per ora 1500 gli accessi alla piattaforma Sfinge effettuati da famiglie e imprese per chiedere i rimborsi messi a disposizione dal governo in seguito all’emergenza alluvione. Si tratta di un massimo di 20mila euro per i privati e 40mila per le imprese, mentre gli importi più elevati saranno risarciti tramite credito d’imposta. Siamo ancora nella fase di raccolta delle domande, dopodiché la Regione avrà il compito di trasmettere i dati al Governo. “Si tratta di completare la procedura dei Comuni che dovranno validare le perizie – spiega la vicepresidente regionale Irene Priolo - per farlo si avvarranno di Invitalia, che è la struttura commissariale messa a disposizione, poi verranno validate le pratiche”
Certo è che 1500 accessi in più di 3 settimane sono un numero un po’ esiguo, considerato quante persone in Emilia-Romagna sono state colpite dall’alluvione: “Il mio timore è che queste pratiche un po’ complesse possano scoraggiare i cittadini a presentare le domande”
A pesare è anche l’esclusione dai rimborsi di tutti i beni mobili danneggiati, anche se su questo il Governo si è già detto pronto a trattare. 600 milioni i fondi a disposizione al momento per i risarcimenti diretti, 700 milioni sono invece credito d’imposta. “Il problema delle risorse, se si mettono insieme tutti questi aspetti, non dovrebbero esserci – conclude Priolo – certo che questo sovrapporsi di norme e di pratiche, e la non certezza su quanto verrà rimborsato, stanno scoraggiando alcune persone”
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