EMILIA-ROMAGNA: Export, lieve flessione in terzo trimestre 2024
Le esportazioni dell’Emilia-Romagna hanno registrato una leggera flessione nel terzo trimestre del 2024, con un calo dello 0,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il valore totale si attesta a 20,1 miliardi di euro, confermando la regione come la seconda in Italia per quota di export nazionale (13,7%), dietro la Lombardia (26,4%) e davanti al Veneto (12,8%). Lo rivela Unioncamere Emilia-Romagna.
Andamento per settori Il settore agricolo ha mostrato una performance positiva con un aumento del 16,9%, mentre l’industria alimentare ha registrato un incremento del 6,8%. Particolarmente rilevante è stato il contributo delle esportazioni farmaceutiche, cresciute del 37,2%, un dato eccezionale che supera ampiamente la media nazionale (+4,1%).
In difficoltà invece i settori della moda (-1,7%) e, al suo interno, del tessile (-10,9%), con un lieve miglioramento per la pelletteria (+1,2%). Anche le esportazioni di macchinari e apparecchiature, che rappresentano oltre un quarto dell’export regionale, hanno subito un calo significativo del 5,7%. Tra i comparti in crescita, si distinguono i mezzi di trasporto (+3,8%), che consolidano la seconda posizione per importanza nell’export regionale.
Destinazioni principali L’Europa rimane il principale mercato per l’export emiliano-romagnolo, assorbendo due terzi del totale. Tuttavia, si registra una flessione dello 0,8%, con cali verso Germania (-1,4%) e Francia (-4,2%). Crescono invece le esportazioni verso la Spagna (+8,1%) e la Grecia (+17,8%).
Al di fuori dell’Europa, l’export verso gli Stati Uniti ha segnato un aumento del 3%, rappresentando il 12,6% del totale regionale. Notevole anche la crescita delle esportazioni negli Emirati Arabi Uniti (+15,9%), mentre le vendite verso la Cina (-6,6%) e l’India (-5,9%) mostrano segnali di rallentamento.
Prospettive e resilienza Nonostante il calo complessivo, l’Emilia-Romagna continua a beneficiare di una forte diversificazione settoriale e geografica, che contribuisce a mantenere stabile la sua rilevanza nel panorama dell’export italiano. L’andamento positivo di settori come l’agricoltura e la farmaceutica, unito alla crescita in mercati chiave come gli Stati Uniti e il Medio Oriente, offre segnali di ottimismo per il futuro.