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BOLOGNA: Nord Stream, Kuznietsov interrompe lo sciopero della fame

ATTUALITÀ - Serhii Kuznetsov, l'ex militare ucraino di 49 anni accusato del sabotaggio ai gasdotti Nord Stream nel 2022, arrestato su mandato europeo emesso dalla Germania lo scorso agosto in provincia di Rimini, ha interrotto lo sciopero della fame iniziato il 31 ottobre per denunciare le condizioni di detenzione e la violazione dei suoi diritti fondamentali. Lo fa sapere il suo legale, avvocato Nicola Canestrini. Kuznetsov è in custodia cautelare in attesa che la Cassazione, dietro ricorso della difesa, si pronunci sulla decisione della Corte d'Appello di Bologna di consegnarlo alla Germania. Nei giorni scorsi il Commissario per i Diritti umani del Parlamento ucraino, Dmytro Lubinets, ha inviato una lettera al ministero della Giustizia italiano Carlo Nordio per chiedere garanzie adeguate per Kuznetsov. Nel corso della protesta ha perso circa 9 chili. La decisione di sospendere il digiuno è stata presa dopo che le autorità italiane hanno fornito assicurazioni circa il pieno rispetto dei suoi diritti, in particolare per quanto riguarda un'alimentazione adeguata alle sue necessità. "Diamo atto all'amministrazione penitenziaria di aver cercato di affrontare in modo costruttivo le criticità rappresentate. Ma l'attenzione deve rimanere alta: il rispetto dei diritti di tutti i detenuti è un dovere permanente dello Stato di diritto", ha detto Canestrini. In un messaggio scritto dal carcere, Kuznetsov ha ringraziato tutti coloro che lo hanno sostenuto e gli hanno dimostrato solidarietà e affetto in questi giorni difficili.

FERRARA: Aula dedicata a Charlie Kirk, Università smentisce, 'nessun iter avviato'

L’Università di Ferrara smentisce in una nota le notizie diffuse da alcuni organi di stampa riguardanti una presunta decisione di intitolare un’aula a Charlie Kirk, attivista della destra americana ucciso il 10 settembre. In un comunicato, l’Ateneo precisa che “non è stato avviato alcun iter formale per l’intitolazione di un’aula o di altri spazi universitari a tale nome”. L’iniziativa, spiega l’Università, è nata all’interno del Consiglio degli Studenti, organo rappresentativo della componente studentesca, che può discutere e proporre temi d’interesse ma non ha competenze deliberative in materia. Ogni eventuale proposta di intitolazione – ricorda l’Ateneo – deve seguire un percorso formale che coinvolge Senato Accademico, Consiglio di Amministrazione e, se necessario, i Dipartimenti competenti. “Ad oggi – precisa la nota – tale iter non è stato avviato, né sono stati predisposti o trasmessi atti ufficiali in tal senso”. L’Università invita dunque a rettificare le notizie “formulate in modo ambiguo” e a non attribuire al Consiglio degli Studenti decisioni che non rientrano nelle sue prerogative. L’Ateneo ribadisce infine il proprio impegno alla massima trasparenza e correttezza dei processi decisionali.

IMOLA: Falsi lavori ma Superbonus vero, sequestro da 9 mln | VIDEO

I militari del Comando Provinciale di Bologna hanno scoperto una complessa frode milionaria nell’ambito dei bonus edilizi che ha coinvolto 9 condomini ubicati nel territorio del Nuovo Circondario Imolese. L’indagine, nata da controlli d’iniziativa da parte dei finanzieri della Compagnia di Imola, ha permesso di individuare una società incaricata di svolgere lavori di messa in sicurezza sismica o di riqualificazione energetica agevolati dal Superbonus 110% per totali 21 milioni di euro. Le società, con la compiacenza di alcuni professionisti, ha fittiziamente eseguito lavori, creando falsi crediti fiscali per circa 9 milioni di euro. L’inchiesta è partita dall’analisi della contabilità di cantiere – comprendente stato di avanzamento lavori (sal) e computi metrici – per determinare quali lavori risultassero eseguiti e in quale momento storico. Poi, grazie all’ausilio dell’Ufficio Tecnico del Nuovo Circondario Imolese, sono state effettuate diverse ispezioni nei cantieri interessati e sono stati eseguiti una serie di rilevamenti per constatare l’effettiva realizzazione degli interventi, riscontrando lavorazioni mai realizzate o realizzate in epoca successiva al rilascio delle asseverazioni necessarie per beneficiare dello sconto in fattura, evitando l’applicazione di aliquote meno favorevoli nel frattempo intervenute. La falsità della documentazione analizzata, peraltro avvalorata dalla presenza di firme apocrife, ha portato i militari a ricostruire l’intero flusso finanziario e creditizio generato dal meccanismo fraudolento: è emerso che la società appaltatrice, dopo aver generato e formalmente ricevuto dai condomini i crediti derivanti da lavori, ha provveduto a monetizzarli cedendoli a sua volta a terzi. Denunciate 6 persone per truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, di cui 2 persone anche per false informazioni in asseverazioni del tecnico abilitato. Inoltre, sono stati richiesti all’Autorità Giudiziaria provvedimenti volti, da una parte, a bloccare la circolazione dei crediti falsi e, dall’altra, a cautelare il profitto dei reati contestati. In totale, sono stati effettivamente sequestrati circa 9 milioni di euro tra crediti non ancora utilizzati in compensazione, quote sociali, conti correnti e 46 immobili ubicati in Emilia – Romagna, Lombardia, Piemonte e Campania. Inoltre, l’intervento tempestivo dei finanzieri ha evitato che il sistema fraudolento generasse crediti fittizi per la totalità delle commesse ricevute dalla società appaltatrice, ossia per altri 12 milioni di euro.

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