FORLÌ: Derby di basket vietato ai tifosi di Rimini, il prefetto, “Ordine tutelato"

CRONACA - Con una lettera aperta rivolta al pubblico, il prefetto di Forlì-Cesena Rinaldo Argentieri ha ribadito il divieto ai tifosi riminesi di assistere alla gara di cartello di pallacanestro contro l’Unieuro Forlì.    I tifosi della Rinascita basket Rimini non potranno assistere alla trasferta vicina e caldissima in casa dei rivali del Forlì. Lo ha decretato i giorni scorsi il prefetto della provincia di Forlì e Cesena, per tutelare l’ordine pubblico e nelle ultime ore Rinaldo Argentieri ha ribadito che “ho firmato quel provvedimento in tutta coscienza, e lo firmerei anche oggi”.  La motivazione è da ricercare dopo un’attenta analisi degli elementi delle forze dell’ordine che hanno voluto prevenire questa nuova possibile minaccia come secondo atto del far west scoppiato al circolo di Bellaria Monte, ritrovo della tifoseria del Cesena calcio. Qui a fine ottobre un commando riminese creò scompiglio lasciando dietro di sé anche un ferito. Sul divieto di trasferta son piovute tante le critiche, non solo da parte dei tifosi interessati ma anche da esponenti politici e amministratori locali. Non è servito a sbloccare la situazione nemmeno un incontro con i vertici della Pallacanestro Forlì 2.015, così la tifoseria organizzata mercuriale, in segno di solidarietà con quella rivierasca, ha annunciato che diserterà l’appuntamento in curva. “Ho firmato con sofferenza ben sapendo che stavo privando la gara della cornice più attesa. Ma ho reputato necessario questo sacrificio in nome di un interesse superiore. Auspico quindi, e sosterrò convintamente, ogni iniziativa promossa dalle Società sportive o dalle Amministrazioni locali, con il coinvolgimento dei tifosi organizzati, che dia, in largo anticipo sullo svolgimento di partite cosiddette a rischio, il senso di un ritrovato rasserenamento dei rapporti”, ha concluso il prefetto.

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Thumbnail EMILIA-ROMAGNA: De Pascale, "alleanza con Toscana è per la sanità di prossimità"

EMILIA-ROMAGNA: De Pascale, "alleanza con Toscana è per la sanità di prossimità"

POLITICA - L'alleanza tra Toscana ed Emilia Romagna "non è solo un'alleanza per la sanità pubblica, ma anche un'alleanza per la sanità di prossimità, quella che dà risposte in vicinanza e prossimità ai cittadini e che non concentra tutti gli sforzi solo negli ospedali". Lo ha dichiarato il presidente della Regione Emilia Romagna Michele De Pascale, a margine della presentazione del patto tra Toscana ed Emilia Romagna. De Pascale ha evidenziato che "questo accordo è prima di tutto un elemento di continuità tra le nostre due comunità". Sulla gestione delle emergenze "fondamentale è un dovere geomorfologico perché ci sono comuni toscani che da un punto di vista idrogeografico sono in Romagna come corso delle acque e il lavoro di squadra è fondamentale. Sia io che il presidente Giani abbiamo salutato con favore la nomina dell'ingegner Fabrizio Curcio e spero che sia l'avvio di una collaborazione positiva con il governo nella gestione di questa grande emergenza. Sia in Emilia Romagna che in Toscana c'è un tema di ricondurre a una gestione comune gli eventi alluvionali che ci hanno colpito nel 2023 e nel 2024". Sui trasporti "ci sono due sistemi regionali che a volte dialogano bene e a volte possono dialogare meglio. Non vogliamo solo scaricare sul governo, vogliamo essere anche noi attivi e propositivi per cercare di fare meglio anche nel connettere, ad esempio la linea Firenze-Ravenna che fino a Faenza è competenza della Toscana e da Faenza a Ravenna dell'Emilia Romagna". "Il Sistema sanitario nazionale ci sta crollando sulla testa. Io credo che non ci sia un cittadino italiano che in scienza e coscienza possa dire che negli ultimi anni il sistema sanitario che vive nelle sue città e nelle sue comunità è migliorato". Lo ha dichiarato il presidente della Regione Emilia Romagna Michele De Pascale, a margine della presentazione del patto tra Toscana ed Emilia Romagna. "Tutti i presidenti di Regione - ha aggiunto -, tutte le sanità regionali stanno difendendo un sistema che rischia di crollare perché non c'è rapporto fra le risorse che vengono investite ed i bisogni che ci sono nelle comunità" Il governatore De Pascale ha fatto l'esempio sul rinnovo del contratto "degli infermieri, non hanno firmato molte organizzazioni sindacali perché ritengono che l'aumento non sia sufficiente. Noi dobbiamo aumentare lo stipendio di infermieri e medici ma è chiaro che se non aumentiamo lo stanziamento di risorse per la sanità poi vengono assorbite più risorse e siamo in grado di dare meno prestazioni". Secondo il presidente dell'Emilia Romagna "il tema di aumentare le risorse in sanità è essenziale, poi c'è un tema anche di come usarle ed in questo senso Emilia Romagna e Toscana hanno un'idea molto simile di come usarle, non solo sul tema della percentuale di sanità pubblica, che è la più elevata, e che è un elemento identitario, ma anche sull'investimento territoriale. Se ci sono due Regioni in Italia che hanno investito moltissimo sulla sanità territoriale, sulla prossimità delle cure, sulle Case della salute e le Case di comunità, sono Emilia Romagna e Toscana". "In qualche cosa - ha concluso - è più vanti la Toscana e possiamo imparare noi, in qualche cosa siamo più avanti noi e possiamo contribuire a far crescere anche gli altri".

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